Ragazzo disabile si vede rifiutata l’iscrizione al liceo artistico di Montemurlo, la Provincia convoca tutti i presidi e il caso finisce in Parlamento


Un ragazzino di 14enne affetto da disturbi dell’umore, che frequenta l’ultimo anno delle scuole medie, è visto rifiutare l’iscrizione al liceo artistico Brunelleschi di Montemurlo, dopo che la procedura elettronica aveva dato esito favorevole “a patto che non venga formata una nuova classe”. A riportare la notizia è il quotidiano ll Tirreno, che ha raccolto lo sfogo della madre del ragazzo, la quale si è sentita dire dal personale scolastico di “trovare un’alternativa e comunicarla alla segreteria dell’istituto”. Una risposta che ha gettato nello sconforto la famiglia del ragazzo, il cui caso non è isolato. Ci sono infatti altri alunni disabili che non trovano accoglienza nelle scuole superiori scelte per problemi legati alla formazione delle classi e alla presenza degli insegnanti di sostegno.

Il caso finirà anche in Parlamento: la deputata di Sel Marisa Nicchi parla di “pericolosa discriminazione”, dovuta alla regolamentazione nazionale, secondo cui non è possibile avere più di un disabile per classe. Nicchi ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Istruzione Stefania Giannini per “permettere agli studenti disabili di scegliere liberamente e senza alcun vincolo la scuola che preferiscono”.

Per risolvere il problema venerdi prossimo si terrà un incontro nell’ex Provveditorato agli studi al quale parteciperanno il presidente della Provincia Matteo Biffoni, gli assessori all’istruzione dei Comuni di Prato e Montemurlo, la responsabile dell’ufficio scolastico provinciale, Laura Scoppetta, e i presidi di tutte le scuole superiori. “Dobbiamo trovare in tutti modi la strada di una soluzione alla mancata iscrizione di alcuni ragazzi diversamente abili” afferma Biffoni.

Gli assessori alle politiche sociali  Luciana Gori e alla scuola, Rossella De Masi del Comune di Montemurlo parlano di battaglia di civiltà: “Quando i ragazzi arrivano in terza media compiono uno specifico percorso d’orientamento alla scelta della scuola superiore, in modo da trovare l’istituto giusto per loro. Un percorso fortemente sostenuto dagli enti locali, dalla scuola media e dalla Provincia, tramite la Fil. – continuano le assessore – Non possiamo vanificare questo importante lavoro di consapevolezza delle proprie propensioni e capacità, imponendo al giovane disabile e alla sua famiglia un qualsiasi istituto che abbia posto. Così si sviliscono le legittime aspirazioni di un ragazzo, che ha il diritto di frequentare la scuola che vuole e di sognare il futuro che desidera. Le discriminazioni ci feriscono sempre, in maniera particolare quando vedono protagoniste persone con disabilità”.
Il Comune di Montemurlo a questo proposito è impegnato nell’inclusione scolastica dei ragazzi con disagio e disabilità nella scuola primaria e media inferiore. Attraverso il progetto “A.d.a” l’amministrazione riesce a garantire l’affiancamento e l’assistenza scolastica dei ragazzi, che hanno l’opportunità di crescere in un contesto più inclusivo, un servizio che sarà rafforzato anche dalla presenza di quattro volontari del servizio civile, il cui bando scade il prossimo 16 aprile.

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pisolo
pisolo
9 anni fa

Io credo che in democrazia, ognuno nel rispetto del prossimo, abbia il diritto di esprimere i propri convincimenti . Nessuno vuole discriminare i disabili, anzi tutte le persone di buona volonta’ vorrebbero che questi fossero messi al centro delle attenzioni della società. Detto questo, in relazione al caso specifico, bisogna chiarire cosa significa in termini pratici “disturbi dell’umore ” perchè se cio’ vuol dire che il ragazzo presenta dei repentini cambiamenti dello stato d’animo per cui un giorno è tranquillo e l’altro è agitato, cio’ non giustifica un’esclusione da una socialita’ scolastica, ma se invece tale definizione sta a significare che il ragazzo puo’ avere delle crisi in cui emerge anche un’aggressivita’ nei confronti degli altri, allora in questo caso, ripeto solo in questo caso, nel rispetto dei diritti degli altri avrebbero fatto bene a non iscriverlo. Se cosi’ fosse ( ma non so se è cosi) i compagni di SEL le signore Gori e De Masi invece di parlare di battaglia di civilta’ farebbero bene a fare un esame di coscienza ed a chiedersi se desidererebbero avere un compagno di classe per i loro figli che possa mettere a repentaglio la loro ‘incolumita’, se cosi’ non è concordo con loro.