28 Aprile 2015

La “buona scuola”, a Prato 1330 posti a rischio: i sindacati preparano lo sciopero


Martedì 5 maggio il mondo della scuola scende in piazza per manifestare contro il disegno di legge “La buona scuola” proposto dal governo Renzi. Anche a Prato ci si prepara alla protesta: questo disegno di legge ha riunito insieme tutti i sindacati confederali e autonomi che chiedono in particolare di rivedere alcuni dei punti del testo attualmente al vaglio del Parlamento: quello sull’assunzione dei precari e quello sul ruolo del dirigente scolastico. “La stabilizzazione dei precari è un nostro obiettivo da anni – chiariscono Daniele Monticelli della FLC Cgil, insieme con Filippo Coralli della Cisl Scuola, Alessandro Rizzello UIL Scuola e Giuseppe Lorenzo di Gilda Unams – ma il disegno di legge del governo rischia di far slittare i tempi e di non consentire al ministero di assumere nei tempi previsti: così com’è questo punto deve essere stralciato”. Non solo: come sottolineano i sindacati, “il ddl prevede assunzioni solo dalla graduatoria ad esaurimento (la cosiddetta gae, ndr), chiusa ormai dal 2007, in cui sono iscritte persone che nel frattempo hanno trovato altri lavori, e magari non hanno mai nemmeno insegnato. Dalle assunzioni sono esclusi invece tutti i precari delle graduatorie di istituto, quelli di seconda e terza fascia che in questi anni hanno garantito continuità di presenza e di servizio nelle classi, quelli, per capirsi, grazie a cui si è potuto fare lezione nelle scuole primarie e nell’infanzia della nostra Provincia”. Per le gae si parla, a Prato, di circa un migliaio di iscritti; mentre 1200 sarebbero i precari in seconda fascia, a cui sono da aggiungere i 130 precari tra i personale ata, non docente. “Parliamo di 1330 persone che, dopo aver insegnato per anni, resterebbero senza incarico e di classi che perderebbero la continuità venendo a mancare insegnanti che hanno lavorato in quelle scuole per anni. Il ddl infatti prevede che i precari non possano più essere riassunti dopo 36 mesi di servizio, un tempo che molti dei precari nelle graduatorie di seconda o terza fascia hanno loro malgrado da tempo superato”. La controproposta è il ricorso a un decreto legge che, con tempi più rapidi, garantisca l’immissione in ruolo “con criteri di equità e giustizia”, con un piano pluriennale di assunzioni che attinga da tutte le graduatorie le graduatorie a seconda della necessità, e il blocco di nuovi concorsi. Tra i punti contestati anche la figura del preside, che, sempre secondo i sindacati, “diventa una figura autoritaria di uomo solo al comando, con potere di scelta dei docenti da assumere e facoltà di giudizio sul loro operato”. In vista dello sciopero del 5 maggio i sindacati hanno organizzato assemblee negli istituti comprensivi e superiori per il 29 e 30 aprile. Per aderire alla manifestazione a Roma è possibile rivolgersi ai sindacati stessi che stanno organizzando i pullman.

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