8 Aprile 2015

La Misericordia inaugura la sala d’attesa per la cremazione aperta ai familiari dei defunti, è la prima in Toscana


Una stanza in attesa dell’appuntamento per la cremazione. È quella realizzata all’interno della sede della Misericordia in via Galcianese, nella zona dedicata ai servizi funebri, che questa mattina è stata benedetta dal correttore don Francesco Spagnesi. Anzi, non è una semplice stanza, assomiglia di più a una «cappella», è un ambiente decoroso e dignitoso dove sistemare le salme che attendono di essere cremate. Si tratta di una vera novità, la nostra città non ha ancora un luogo del genere e la sua realizzazione si è resa necessaria con l’aumento delle richieste per la cremazione. A Prato non c’è un forno crematorio e per questo chi desidera far riposare i propri cari in un’urna cineraria deve andare in un’altra città. La Misericordia pratese ha un accordo con Livorno e tutte le salme da cremare assistite dall’Arciconfraternita vengono portare nella città labronica.
«Dopo la richiesta del servizio, i tempi di attesa per il trasporto a Livorno sono di almeno tre giorni – spiega Simone Gori, responsabile dei servizi funebri della Misericordia di Prato – e così dopo il funerale la salma veniva riportata nella cappella del commiato». Questa situazione stava creando problemi di spazio dato che le richieste di cremazione stanno aumentando sensibilmente di anno in anno e non era più possibile occupare per molti giorni le cappelle di via Convenevole. «E dire che i tempi di Livorno sono tra i più brevi», dice Gori, che aggiunge: «a Trespiano, che serve la zona di Firenze, si devono invece attendere anche venti giorni». Un’attesa che in certi periodi dell’anno deve essere fatta secondo alcune condizioni, in estate ad esempio sono necessarie le celle frigorifere. «La nostra non è una scelta puramente logistica – sottolinea Paolo Bandini, proposto della Misericordia – ma si ispira al rispetto del culto dei defunti, uno dei compiti istituzionali dell’Arciconfraternita, che ha nei valori cristiani il suo fondamento».
Altro motivo che ha portato alla decisione di costruire la stanza di attesa riguarda gli stranieri deceduti i cui familiari decidono di riportare il caro estinto in patria. «Per avere la documentazione necessaria all’espatrio, con l’ok del consolato e i visti della prefettura, occorrono anche venti giorni – afferma Bandini – e in questo lasso di tempo dobbiamo trovare una sistemazione al feretro». Anche gli stranieri dunque avranno spazio in questi nuovi ambienti.
Nella stanza troveranno posto dieci salme, due potranno essere sistemate in una cella frigorifera. Un luogo del genere esiste anche a Firenze ma la struttura, di competenza comunale, è pensata come se fosse un deposito, quella della Misericordia invece sarà aperta ai familiari dei defunti. «Dopo il funerale il feretro potrà essere accompagnato in questa nuova cappella – conclude Simone Gori – e anche nei giorni successivi i parenti potranno visitare il morto che sarà sistemato in modo rispettoso».

Per dare alcuni numeri, lo scorso anno la Misericordia ha avuto 500 richieste di cremazione su 1340 servizi, nel 2013 sono state 460 (dunque 40 in più) su un numero superiore di servizi totali: 1400. Nel 2012 le richieste furono 430. Ormai quasi il 40% delle salme vengono cremate. Il trend è confermato anche nei primi tre mesi del 2015, che registra 152 cremazioni su 338 servizi.

Alla cerimonia di inaugurazione era presente anche l’assessore ai servizi sociali del Comune di Prato Luigi Biancalani, che ha confermato l’intenzione dell’Amministrazione di realizzare anche in città un forno per la cremazione. «È un bisogno reale che non possiamo ignorare – ha detto Biancalani – e da tempo siamo impegnati in un percorso che ci porterà a individuare l’area giusta dove poter costruire gli impianti per la cremazione». L’assessore ha affermato che il progetto per la realizzazione del forno nella zona di Chiesanuova presentato dalla scorsa giunta al momento è fermo per essere adeguatamente vagliato dalla commissione consiliare competente.

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