Brutta sorpresa di Pasqua per i gestori del bar Firenze di viale Galilei, che tra sabato e domenica hanno subito il furto nel negozio. I ladri hanno agito attorno all’una di notte; hanno disattivato il sistema di allarme, tagliato un grosso lucchetto – probabilmente usando un flessibile – e forzato la porta, riuscendo ad aprirsi un varco senza infrangere il vetro antisfondamento.
Un colpo da professionisti, insomma: in pochi minuti i malviventi hanno scassinato due macchinette prelevando gli spiccioli e portato via di peso l’apparecchio cambia-monete, probabilmente caricato su un furgone.
“Sabato sera avevo chiuso il bar attorno alle 23,30 – racconta la barista Antonella Scalise – Ci hanno avvertito dei ragazzi che frequentano spesso il bar e dopo la chiusura si intrattengono all’esterno. Erano sull’altro lato della strada; hanno visto una persona sospetta – probabilmente era il palo – e hanno chiamato sia noi che i carabinieri. Quando siamo arrivati qui c’erano già sul posto i carabinieri ma i ladri avevano già fatto razzia. Per fortuna non c’erano molti soldi e i danni alle strutture non sono ingenti. Così abbiamo potuto restare aperti e offrire un servizio sia a Pasqua che a Pasquetta”.
Ormai è la normalità……fa pensare l ora dello scasso l una di notte di un sabato sera….chi delinque ormai non ha più paura di nulla….
Si trova spesso che sulla stampa viene detto; “allarme disattivato”. Ma come è possibile? i veri impianti di allarme, quelli realizzati a norme e secondo la vera regola dell’arte con il “Certificato di Qualità” è impossibile disattivarli. Tutti gli altri disattivabili sono soltanto dei “presunti impianti di allarme” che possiamo soltanto definire: “semplici campanelli o campanacci”. Mi posso permettere di dire tutto ciò in quanto faccio questo di mestiere da quasi 50 anni e mai impianti fatti secondo la regola dell’arte e certificati, sono stati disattivati. Tuttalpiù può succedere che i ladri disfanno l’impianto soltanto dopo che questo ha suonato e nessuno è intervenuto, ma questo non vuol dire che l’impianto sia stato “DISATTIVATO”