Maxi-sequestro di pesce: in un ingrosso cinese spariscono 2,5 tonnellate di prodotti già sequestrati

Quasi una tonnellata di prodotti ittici sequestrati e oltre 50mila euro di sanzioni sono il risultato dell’operazione ‘Lobster’, messa in campo dalla Direzione marittima della Toscana di Livorno. Dieci giorni di controlli in mare e a terra, con 75 uomini e 14 mezzi navali della guardia costiera, che hanno sottoposto a verifica tutta la filiera del pesce, dalla cattura, alle verifiche allo sbarco del pescato, alla vendita e alla ristorazione. In particolare, nel corso dei 340 controlli ispettivi – che oltre ai sequestri hanno portato alla scoperta di 50 illeciti e all’applicazione di sanzioni per circa 53mila euro – i militari hanno rinvenuto e sequestrato da un grossista di Livorno, e a Prato in un ristorante etnico, 600 kg di pesce privo di tracciabilità, sanzionando i responsabili per un totale di 6 mila euro. Sempre a Prato, la capitaneria di Livorno ha scoperto in un ingrosso cinese la mancanza di circa 2,5 tonnellate di prodotto ittico sequestrato in una precedente operazione: per la sparizione della merce e la rottura dei sigilli è stato individuato e denunciato un orientale. Inoltre sono stati sequestrati a pescatori abusivi nelle zone di Livorno e Viareggio (Lucca), con 5 mila euro di sanzioni, 47 nasse e 100 metri di rete da posta. Ancora a Livorno i comandanti di tre pescherecci, che avevano omesso di presentare le dichiarazioni di sbarco del pesce catturato durante la campagna del ‘rossetto’, sono stati sanzionati in tutto con 12.000 euro e 9 punti di penalità sulla patente. A Portoferraio alcune aragoste, la cui cattura è vietata dal primo gennaio al 30 aprile, sono state illecitamente pescate da un motopeschereccio che alla vista degli uomini della guardia costiera ha tentato di liberarsi degli esemplari rigettandoli in mare, ed è stato sanzionato per 4.000 euro, insieme a 11 punti di penalità. Stessa multa, infine, applicata ad un peschereccio di Porto Santo Stefano (Grosseto), il cui comandante ha tentato di manomettere il dispositivo di localizzazione installato a bordo.