21 Aprile 2015

Morti da soffocamento, Baldi: “In pochi conoscono la Manovra di Heimlich: occorre più formazione”


Soddisfazione per la “Prima giornata salvavita”, istituita per il 23 aprile dal ministro della sanità Beatrice Lorenzin, ma anche l’invito – rinnovato – a moltiplicare le occasioni di formazione per far conoscere la manovra di Heimlich, il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca. È la presa di posizione del Centro diritti del Malato di Prato, che dal 2005 ha più volte evidenziato la necessità  di “educare”  la popolazione a piccoli gesti in grado di salvare una vita.

“In Italia muore soffocato un bambino alla settimana a causa dell’incapacità degli adulti a “disostruire” le vie aeree – spiega Fabio Baldi, presidente del Centro diritti del Malato -. Sarebbe di grande utilità formare gli addetti alla ristorazione, dal paninaro al pizzaiolo e al ristoratore; quindi tutti gli addetti alle mense scolastiche e aziendali, inoltre tutti coloro che svolgono assistenza alla persona, come ad esempio le badanti. Ancora, le tecniche di queste particolari manovre potrebbero essere materia obbligatoria ad esempio nei corsi per il conseguimento della patente di guida, nelle scuole alberghiere, nei corsi preparatori al parto. A nostro parere, sarebbero modesti i costi, a fronte della possibilità di avere milioni di cittadini “preparati” e in grado di salvare vite umane. Invece, purtroppo finora, passato lo sconcerto per l’accaduto, nessuno si attiva e tutto rimane come prima in attesa del prossimo morto! E’ dal 2013, che le statistiche ci informano che sono circa 50 i bambini che perdono la vita ogni anno, soffocati da bolo alimentare, a cui si aggiungono altre decine di casi che vedono come vittime gli adulti”.

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