Riunione di condominio decisamente più accesa del normale quella di questo pomeriggio nella sede di EdilCoop, con i condòmini di via Lippini che hanno fatto sentire la loro voce dopo la decisione di affidare due appartamenti invenduti al Consorzio Astir per il pernottamento di alcuni profughi che in queste ore stanno arrivando a Prato. Nonostante le rassicurazioni, i residenti non ci stanno ad essere etichettati come razzisti e chiedono alcuni chiarimenti. “In questo stesso momento c’è una manifestazione in centro per sensibilizzare sula condizione di queste povere persone che raggiungono il nostro paese e noi siamo etichettati come razzisti! Non ci stiamo, chiediamo solo spiegazioni e vogliamo capire come sarà gestita questa situazione”; “Non siamo stati informati: va bene mantenere i livelli di assistenzialismo, ma prima vogliamo capire dove vanno a finire i fondi erogati dalla Prefettura. Si parla di mettere venti persone in via Lippini e chiediamo in che modo sarà gestita la situazione”: sono alcuni dei tanti commenti delle decine di persone ai cancelli del consorzio EdilCoop in attesa di entrare alla riunione indetta alle 18, appositamente per risolvere la questione.
Se il Consorzio Astir preferisce non parlare, da parte sua il EdilCoop assicura che non ci saranno problemi per gli attuali residenti e che i gestori del servizio riusciranno a mantenere le attuali condizioni di pacifica convivenza.
“Pensiamo che Astir – sono le parole di Federico Bettarini del Consorzio EdilCoop – utilizzi queste abitazioni secondo scopi che sono conformi alla vita del condominio. Abbiamo informato adeguatamente i condòmini e crediamo che la cosa possa essere seguita al meglio. Naturalmente questo utilizzo è temporaneo e non definitivo, infatti abbiamo concesso i locali per un anno”.
In un anno fanno in tempo a sfasciargli!
mi raccomando continuate a votare rosso!
Ciao, sono una ragazza di 24 anni che abita in via Leonetto Lippini e posso dire che sono terrorizzata.
Prima ero sul mio balcone che dà vista sulle 3 villette che stanno preparando per i profughi, posso dire di essere rimasta sconcertata per quello che ho visto, letti a castelli fatti di legno e devo dire anche belli, camere messe davvero bene con scrivanie e confort varii, più un PC fisso e l’ADSL.
Ora accetto il fatto che sono persone bisognose che scappano da una situazione a dir poco allucinante, ma i beni di necessita sono andati ben oltre ogni limite.
Mi credete se vi dico che ho paura ora più che mai di uscire di casa?? Già questa è una zona poco sicura, non oso immaginare da sabato.
Mi auguro con tutto il cuore che non ci siano grossi rischi, problemi e inconvenienti, come ci hanno giurato e spergiurato le cooperative che hanno fatto questa scelta.
Ma ribadisco, io HO PAURA!!