15 Maggio 2015

Al Lungobisenzio compare lo striscione: “Io non sono Ciccio”


Da Je suis Charlie a Je ne suis pas Ciccio. Messa in archivio un’altra stagione tra luci e ombre, che ha portato al raggiungimento della salvezza solo all’ultima giornata, il tifo pratese (o almeno una buona parte) adesso dà indicazioni precise per il futuro. L’idillio tra il tecnico Vincenzo Esposito ed i tifosi è arrivato al capolinea. Già contestato molte volte durante la stagione con cori che non lasciavano spazio a dubbi, ora alcuni tifosi – per rafforzare il concetto – sono passati dal parlato allo scritto. Stanotte mani ignote hanno affisso al cancello dello stadio il cartello “Je ne suis pas Ciccio”, ovvero io non sono Ciccio, meno forte e più ironico del “Ciccio vattene” cantato allo stadio ma dello stesso significato. La maggior parte dei tifosi non vuole più Esposito sulla panchina del Prato, chissà se il presidente Paolo Toccafondi e l’Inter saranno dello stesso avviso.

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pisolo
pisolo
8 anni fa

E icche’ credono che con un altro la musica cambi? I traguardi si raggiungono con le societa’ forti :l’allenatore è importante come del resto i giocatori, ma senza una societa’ motivata anche con un buon allenatore e degli ottimi giocatori, non si raggiunge niente. Detto questo onore a Ciccio che è e rimane un signore oltre che un ottimo tecnico