9 Maggio 2015

Contro gli stereotipi sul lavoro si è svolta la quarta edizione di “Girls’ Day”: oggi giornata conclusiva e assegnazione degli attestati


Si è tenuta questa mattina la cerimonia conclusiva della quarta edizione del Girls’ Day, l’iniziativa  organizzata da Donne Impresa di Confartigianato Prato con la collaborazione dell’Assessorato alla Pubblica istruzione, rivolta alle giovani studentesse delle classi seconde delle scuole medie  Don Bosco, Lippi e Mazzei. Girls’Day vuole abbattere gli stereotipi che persistono nel mondo del lavoro. Molti mestieri sono ancora oggi identificati come “lavori maschili”: sono ad esempio le professioni artigianali. Un’indicazione di questo viene anche dalla scelta del percorso di studio, con gli istituti tecnico-scientifici tendenzialmente considerati ‘scuole da maschi’, che vedono dunque minori iscrizioni da parte delle ragazze. Per superare questi stereotipi e far conoscere il mondo imprenditoriale alle studentesse, il Girls’ Day è entrato nelle classi, coinvolgendo 50 ragazze in incontri con la presidente di Donne Impresa, Cristina Pacini, e con molte imprenditrici, che hanno anche aperto le porte delle loro aziende alle studentesse, offrendo un momento di vero contatto con il mondo del lavoro. “La scuola ha difficoltà a trattare argomenti come questi, c’è poco spazio per parlare di lavoro. Per questo, anche da un punto di vista educativo, è stata un’esperienza fondamentale. All’inizio le studentesse erano un po’ titubanti, visto che hanno già molti impegni scolastici, ma poi sono rimaste entusiaste, soprattutto dalla visita in azienda che abbiamo fatto”, spiega Veronica Morganti, una delle insegnanti coinvolte nel progetto. Oggi, giornata conclusiva del Girls’Day, sono state consegnati gli attestati di partecipazione, alla presenza del presidente del Consiglio comunale Ilaria Santi. Emozionate non solo le giovani donne – che chissà, un giorno, potrebbero avviare una loro attività, spinte anche dalla forza che il Girls’ Day ha cercato di trasmettere loro – ma anche le imprenditrici che hanno fatto conoscere loro qualcosa del mondo professionale. “Oltre che imprenditore sono mamma, stare a contatto con ragazze della stessa età dei miei figli è stato particolarmente stimolante. Hanno capito che nella vita, nel lavoro, ci sono anche difficoltà. Ma queste possono servire per ripartire con rinnovato slancio. Ho cercato di trasmettere loro il messaggio che i sogni vanno coltivati, non sono fatti per stare nel cassetto. Studiando, facendo gavetta, creando solide basi di conoscenza, perché le strade facili non portano a risultati duraturi e non ci si improvvisa esperti, non si mette su un’azienda dall’oggi al domani. Anche noi possiamo dare gli strumenti per far sì che realizzino i loro sogni”, racconta Miriam Gacci, titolare di It Camp Travel.

 

Chiara Gori

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