1 Maggio 2015

Da detenuto a ricercatore: la nuova vita di Alfonso


C’è anche un ex detenuto tra i ricercatori che lavorano all’interno del laboratorio LINEA, uno dei laboratori di ricerca del PIN di Prato che si occupa di sviluppo di Ricerca e Innovazione nell’ambito dei motori e dei sistemi energetici. Si chiama Alfonso Figini, ha studiato in carcere durante il lungo periodo di detenzione (è entrato in carcere nel 1991) e poi è arrivato alla Dogaia dove ha potuto seguire i corsi universitari di ingegneria. Qui si è laureato e grazie al prof. Giovanni Ferrara è riuscito ad entrare all’interno del laboratorio LINEA. Adesso si sta occupando di svariati progetti innovativi come quello in collaborazione con la multinazionale giapponese Yanmar che vuole utilizzare la velocità istantanea del turbocompressore di un motore Diesel a scopi di diagnostica. Tra i nomi delle aziende con cui ha collaborato negli anni ci sono Ducati, General Electric, Piaggio, Betamotor, VM Motori. Condannato all’ergastolo, oggi gode della libertà condizionata. E tutti i giorni fa ricerca, con contratti a termine proprio come tanti giovani laureati.

Ecco il racconto di questa esperienza nelle parole di Alfonso.

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Martino
Martino
8 anni fa

Bel servizio giornalistico. È bella storia.

edo
edo
8 anni fa

Finalmente una notizia di speranza!!!