12 Maggio 2015

I profughi diventano volontari: cureranno il verde pubblico. E intanto, al limite del tetto massimo, sono previsti nuovi arrivi


I rifugiati presenti nella nostra città da oggi diventeranno volontari, in aiuto alla città che li ospita, di fronte a un quadro che vede l’arrivo di migranti in continuo aumento: è stata firmata stamani la convenzione tra il Comune, Asm, Asm Servizi, Caritas, Arci e l’Ati che comprende Coop 22, consorzio Astir e Cooperativa sociale «Pane e Rose» (che gestiscono l’emergenza) per creare cinquanta figure di volontari attivi che si occupino di alcuni dei servizi gestiti dalla società partecipata, come la pulitura e il mantenimento di aiuole o verde pubblico in genere. “Da sottolineare il fatto che – spiega il vicesindaco Simone Faggi – queste persone sono, appunto, dei volontari: nessuno quindi sarà obbligato a svolgere questo servizio. Inoltre i posti sono cinquanta, ma è possibile organizzare il servizio secondo una serie di turni, in modo da permettere a più persone possibili di partecipare”. I nuovi volontari dovrebbero partire tra circa quindici giorni e saranno coordinati proprio da Asm Servizi srl. “Una grande e bella opportunità – dice Renza Sanesi, presidente dell’Ati e responsabile di Coop 22 – soprattutto per l’integrazione di questi ragazzi. Oltre a dare una mano potranno imparare meglio un mestiere ed essere più coesi con i nostri concittadini”. Questo di fronte ai nuovi numeri: dopo gli oltre 33 nuovi arrivi dello scorso fine settimana, tra domani e i prossimi giorni sono previsti altri sei richiedenti asilo. Il numero di profughi presenti è circa 210, su un tetto massimo di 245, ma la Prefettura ha già diramato un bando per ricercare altri 80 posti letto (leggi l’articolo): l’accoglienza è quindi destinata a superare il numero massimo. “Avevamo stimato in 245 il numero massimo possibile per la nostra città, ma non possiamo dire “Adesso basta” – chiarisce il sindaco Matteo Biffoni – preferiamo avere un dialogo fattivo e disteso con la Prefettura, a cui il Governo ha appunto chiesto di ricercare questi nuovi posti”. Ma è proprio il vicesindaco ad ammettere che non mancano le difficoltà: “La speranza è quella di non aver bisogno di reperire nuovi posti – dice – pare che l’Europa si stia finalmente occupando del problema, con altri paesi disposti ad accogliere i richiedenti asilo. Qualora invece dovessimo davvero accogliere e dare un posto ad altre ottanta persone oltre il limite di 245, non è esclusa la possibilità di dover abbandonare la soluzione dei tanti luoghi in cui dislocare piccoli gruppi di rifugiati in favore di un luogo, più grande, che risolva alcuni problemi organizzativi accogliendo assieme molte più persone”. Ancora deve concretizzarsi, ma l’idea è anche quella di creare un centro toscano definito “di seconda accoglienza”: uno step intermedio tra i centri di prima accoglienza e i luoghi in cui i profughi sono dislocati attualmente, che possa permettere un turn over tale da risolvere alcuni degli attuali problemi.

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Gallonero
Gallonero
8 anni fa

Per me va bene a patto che tra qualche mese i dipendenti italiani regolarizzati da un contratto e che si occupano del verde pubblico non vengano in seguito licenziati o messi in cassaintegrazione perché si riduce il loro operato!!!