3 Giugno 2015

Accordo per la Filiera del rifiuto pratese a Km zero


E’ stato siglato questa mattina tra Comune, Provincia, Asm e Pin il protocollo d’intesa per la realizzazione di studi di fattibilità tecnica ed economica e di proposte progettuali per la gestione della Filiera del rifiuto pratese a “km zero”. L’intesa è volta a proseguire la lotta al rifiuto selvaggio. Obiettivo dell’accordo, che ha durata triennale, è quello di implementare le tecnologie ambientali in modo da ottimizzare, completare e mitigare l’impatto ambientale delle attività di gestione dei rifiuti e massimizzarne le ricadute economiche e sociali all’interno dell’area. Comune, Provincia, Asm e Pin si impegnano così a collaborare per effettuare degli studi volti alla realizzazione di specifici progetti mirati all’incremento della sostenibilità ambientale dell’area pratese.
Il protocollo prevede l’individuazione sul territorio di flussi merceologici di materiali potenzialmente valorizzabili ossia con caratteristiche tali da poter essere avviati ad attività di recupero o riciclo; l’individuazione delle necessità di dotazioni impiantistiche sul territorio pratese ai fini della chiusura della filiera di riciclo dei materiali individuati o dello sfruttamento delle potenzialità energetiche dei medesimi; l’individuazione della possibilità dello sfruttamento per l’implementazione di fonti energetiche rinnovabili all’interno del territorio provinciale; l’individuazione di sinergie impiantistiche e gestionali volte ad ottimizzare l’attuale gestione integrata dei rifiuti della provincia di Prato all’interno dell’attuale pianificazione Area Vasta.
Asm e Pin, in coordinamento con gli Enti, si impegnano inoltre ad effettuare analisi e proposte di fattibilità su alcune tematiche di sostenibilità ambientale. Tra queste le valutazioni sull’impiantistica per la selezione dei rifiuti residuali con produzione di Combustibile Solido Secondario; valutazioni sugli impianti prodotti dalla sezione impiantistica per la selezione del Multimateriale Leggero; valutazioni sulla gestione degli oli vegetali esausti e sulle modalità di trattamento a seguito delle quali potrà essere definito biocombustibile e quindi essere identificato come materia che cessa la qualifica di rifiuto; valutazione sugli impatti della risorsa idrica e sulla gestione del rifiuto tessile e sulle sue possibilità di recupero; la realizzazione di impianti per il recupero di energia da rifiuti organici; la realizzazione di sistemi di trattamento innovativi del gas di discarica residuale.
Alla firma erano presenti il sindaco di Prato Matteo Biffoni, il presidente di Asm Alessandro Canovai e il presidente del Pin Maurizio Fioravanti.

“La scorsa settimana era stato siglato un accordo tra Comune, Provincia e Asm per pervenire l’abbandono di rifiuti, con questo nuovo protocollo oggi vogliamo far sì che il sistema di smaltimento dei rifiuti venga trattato in maniera efficace – ha spiegato il sindaco Matteo Biffoni – E’ necessario capire i flussi per individuare i materiali valorizzabili, che possono essere recuperati e riciclati, ma anche capire come valorizzarli dal punto di vista delle fonti energetiche e comprendere le forme di impiantistica che sul nostro territorio possono dare questo tipo di risposte”.

“Il Pin fornirà un contributo di consulenza scientifica e si propone di lavorare per il benessere della collettività – ha dichiarato Maurizio Fioravanti, direttore del Polo Universitario Città di Prato – Abbiamo 25 laboratori aperti, Prato è un centro di riferimento per gli studi in campo energetico. Con questo protocollo vogliamo unire le forze e trasformare i rifiuti da un problema della collettività a risorsa”.
“Il protocollo ha come obiettivo primario il recupero della materia e si occuperà dello studio delle varie filiere, in modo da avere la massima valorizzazione dei rifiuti – ha aggiunto Alessandro Canovai, presidente di Asm – Prato sarà il polo, all’interno dell’area vasta, preposto al recupero di materia”.

E’ prevista inoltre l’istituzione di un tavolo, coordinato da Asm, che monitorerà lo stato di attuazione delle misure previste dal protocollo.

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