17 Luglio 2015

Scarti tessili, ogni giorno 54 tonnellate di rifiuti abbandonati. Comune e Asm creano una task force dedicata


Pugno duro contro l’abbandono di scarti tessili attraverso controlli, sanzioni, ma anche informazione e recupero dell’evasione. E’ l’obiettivo che si è posta l’amministrazione comunale per affrontare il problema dell’abbandono dei rifiuti tessili, circa 15-20mila tonnellate l’anno che Asm raccoglie e smaltisce ma che qualche “furbetto” lascia in mezzo alla strada creando vere e proprie discariche evadendo anche il pagamento della Tari. Il sindaco Matteo Biffoni e l’assessore all’Ambiente Filippo Alessi, il comandante della Polizia municipale Andrea Pasquinelli, il comandante della Polizia Provinciale Michele Pellegrini e i tecnici di Asm con il presidente Sandro Gensini hanno focalizzato le possibili forme di intervento per pianificare la lotta all’abbandono di rifiuti. “Immagini come quelle dei sacchi abbandonati alle Cascine di Tavola non sono tollerabili, non solo perché si danneggia il patrimonio della città e il decoro urbano, per il quale il Comune spende ogni anno cifre considerevoli, ma anche perché il costo di smaltimento dei rifiuti è totalmente coperto dalla Tari e non accettiamo che alcuni cittadini, quelli onesti, paghino anche per i furbetti – ha sottolineato il sindaco Matteo Biffoni -. I controlli sono già attivi, ma abbiamo deciso di creare una task force dedicata vista la dimensione del fenomeno. Sappiamo bene che molte aziende non smaltiscono correttamente gli scarti di lavorazione e che evadono la Tari: agiremo sul fronte dell’informazione per non lasciare alibi, ma soprattutto sui controlli e le sanzioni. Gli uffici hanno avuto mandato di verificare tutte le modalità di intervento consentite dalla legge e con Asm stiamo verificando ogni possibile soluzione. Non vogliamo limitarci a cercare le “discariche”, perché questo lascia impuniti coloro che abbandonano i sacchi magari durante la notte. Puntiamo a trovare chi produce e abbandona i rifiuti per contestargli sul fatto il reato”. Tra gli interventi allo studio anche l’attivazione del progetto di recupero dell’evasione. “Sicuramente la legge 68/2015 sui reati ambientali può essere un aiuto dal punto di vista legislativo per punire i colpevoli, ma il sistema dei controlli è complesso perché richiede una presenza costante – ha sottolineato il sindaco -. Per questo chiediamo aiuto alla Regione, che conosce bene la realtà produttiva cinese a Prato e che con i controlli degli ispettori sta lavorando per il rispetto delle regole: è fondamentale un supporto regionale anche sul fronte dei reati ambientali”.

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Giuseppe F.
Giuseppe F.
8 anni fa

Certo che meraviglia che un distretto come Prato non abbia individuato delle tecnologie atte a valorizzare questi scarti.
Le domande dovrebbero essere : quali sono i costi di smaltimento che pesano sulle aziende ? ASM cosa fa con questi scarti ? Ci sono delle tecnologie che potrebbero rendere sostenibile un riciclo e conseguentemente un abbassamento importante dei costi di smaltimento per le aziende ? Se queste tecnologie ci fossero sarebbe un bello spreco e un inutile carico di costi per l’azienda……oltre che un’occasione persa di rilancio di certi settori industriali.

Cirano'
Cirano'
8 anni fa

Parole, parole parole come la canzone ….
Nell’ex cantiere 325ss , zona Madonna della tosse ci sono tonnellate di rifiuti ammassati progressivamente di cui la polizia municipale e’ al corrente … Ma dopo mesi e mesi niente e nessuno si muove .

Maurizio
Maurizio
8 anni fa

Ci sono tanti di quei controlli che in via strozzi la mattina sembra che sia passato un uragano tanti i rifiuti di tutti i generi che ci sono .
Naturalmente buttati alla meno peggio.