25 Luglio 2015

Scuole paritarie e pagamento ici, Melighetti (Fism): “Se Prato facesse come Livorno non escluderemmo di chiudere i nostri 25 istituti”


«È una decisione pesante sotto il profilo economico e politico». Anche la Fism di Prato – la Federazione italiana scuole materne – per bocca della presidente Gabriella Melighetti commenta negativamente e con viva preoccupazione le due sentenze della Corte di Cassazione che hanno dato ragione al Comune di Livorno nella richiesta del pagamento dell’ici a due istituti scolastici cattolici. Si parla di un versamento arretrato, per gli anni 2004-2009, di oltre 422mila euro.

«Vorrei ricordare che stiamo parlando di scuole paritarie a tutti gli effetti – sottolinea Melighetti – che consentono nella sussidiarietà un risparmio importante ai Comuni e allo Stato. A Prato parliamo di 20 milioni di euro risparmiati grazie al servizio reso dai nostri 25 istituti». Le scuole dell’infanzia aderenti alla Fism sul territorio pratese rappresentano il 40% della popolazione scolastica riuscendo così a coprire quasi la metà della domanda. «Mentre sotto il profilo politico – continua – mi pare che venga meno l’effettiva parità: se facciamo un servizio pubblico, come ci viene riconosciuto dalla legge, perché dobbiamo pagare? Lo Stato e i Comuni non chiedono tributi alle proprie scuole».

Melighetti annuncia inoltre che se Prato dovesse scegliere la stessa strada intrapresa da Livorno «Non si escluderebbe la decisione di chiudere i nostri istituti, con la conseguenza – aggiunge la presidente Fism – che toccherà poi all’Amministrazione comunale e allo Stato trovare il posto per i 1800 bambini rimasti senza scuola. Tra l’altro non mi pare che ci siano immobili disponibili in tal senso».

Inoltre la Fism comunica che a oggi le scuole pratesi devono ancora avere il saldo dei contributi spettanti per l’anno 2013-2014. «In queste condizioni è molto difficile programmare il futuro e garantire gli stipendi ai nostri insegnanti».

A livello italiano e regionale la Fism chiede «parità a tutto tondo», «e a Prato – conclude Melighetti – sono stati attenti a questa sussidiarietà svolta da cooperative, parrocchie e comunità religiose, io spero che questa volontà permanga».

 

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bob
bob
8 anni fa

Un semplice conteggio:
422000 : 6 anni : 2 istituti :12mesi = € 2.930 al mese di ici/imu…
Diciamo che l’amministrazione comunale può venire incontro con qualche “sconto” ma non mi sembrano cifre eccessive…
Poi come al solito l’importante è che questi soldi vengano dei spesi x la città e non intascati da amici degli amici tramite strani contratti di servizi esternalizzati…

franco
franco
8 anni fa

Se sono scuole paritarie, lo sono anche sotto il punto di vista fiscale.

Alexxxxis
Alexxxxis
8 anni fa

Non vedo perché le scuole private non debbano pagare l imu! È goduto al fine di sgravare poi le abitazioni dei comuni mortali… Le scuole private prendono una bella retta scolastica e nel 90% dei casinglinatidenti fanno parte di famiglie abbienti. Deve finire questa storia dei privilegi del settore scolastico privato… Se paghi bene, se non paghi pace; ci sono le scuole statali e studiare si studia lo stesso senza problemi!! EQUITÀ!!!

luana
luana
8 anni fa

Pagare tutti e pagare tutto il dovuto. Se non riescono a stare dentro con i conti, che chiudano pure! Altri certamente apriranno! Si chiama equità e concorrenza. Finora il mercato scolastico era drogato dalla presenza di scuole ed asili confessionali molti dei quali utilizzano personale volontario non abilitato:

Giuliano
Giuliano
8 anni fa

è la legge, tra l’altro firmata dal ministro Berlinguer, a stabilire la parità scolastica degli istituti cattolici con quelli statali. se c’è la parità allora perché le scuole cattoliche devono pagare? lo facciano anche quelle comunali e statali. il fatto è che per una ostinazione puramente ideologica si vuole mettere a rischio la sopravvivenza di scuole che fanno pure risparmiare lo stato!

angela78
angela78
8 anni fa

Sono la mamma di una bambina che ha frequentato per tutti e 5 gli anni delle elementari una scuola paritaria. Non è vero che sono tutti figli di abbienti, ci sono anche persone “normali” che semplicemente scelgono questo tipo di istruzione per i propri figli. Io ne sono un esempio. Chi critica in modo così duro in realtà non conosce l’ottimo servizio offerto dalle scuole paritarie.

agostino
agostino
8 anni fa

A costruire ci vogliono molto tempo e competenze, a distruggere ci vuole molto meno. Ed è facile unirsi al coro di coloro che nel nome di chissà quale equità vorrebbero sopprimere a colpi di sentenze e carte bollate (o ideologia mascherata?) istituzioni secolari che sono al servizio della pubblica comunità ad un costo inferiore per il contribuente stesso. Meditate prima di voler distruggere.

luana
luana
8 anni fa

Il Sig. giuliano,non ha capito la differenza fra un servizio pubblico statale ed obbligatorio ed un servizio ,sia pure parificato,ma privato e quindi erogato dietro compenso da un’azienda che lo gestisce a scopo di lucro.La legge Berlinguer stabilisce la parità dei risultati educazionali,ma ovviamente chi gestisce qualunque attività privata deve pagare le tasse.Di questo passo anche le cliniche private,potrebbero chiedere l’esenzione,con il pretesto di svolgere un’attività sanitaria di pubblica utilità!