Il pulpito di Donatello pronto per l’ostensione dell’Assunta: terminati i lavori di ristrutturazione


Pronto per l’ostensione del 15 agosto il pulpito di Donatello: come da previsioni, sono terminati in tempo per la festa dell’Assunta i lavori di consolidamento e pulitura al capolavoro artistico che svetta sulla cattedrale di Santo Stefano. Il cantiere, che ha preso il via a inizio maggio, ha interessato sia la parte marmorea che la parte lignea, oltre alla copertura in piombo dell’ombrello. “L’intervento ha riguardato – spiega Alberto Casciani, uno dei restauratori che sono intervenuti – sia la parte architettonica che le formelle. Quest’ultime naturalmente sono copie, gli originali si trovano, come è noto, nelle sale del museo dell’Opera del duomo. Per quel che riguarda la parte architettonica, l’intervento ha approfondito l’aspetto della pulitura e del consolidamento. Grazie a particolari sostanze protettive, abbiamo assicurato una protezione per diversi altri anni”. Assieme a Casciani, protagonisti del restauro sono stati Daniele Piacenti (che ha curato la parte lignea), la ditta Saccenti per quel che riguarda i ponteggi e l’impostazione del cantiere e infine l’azienda Fiorucci. Direttore dei lavori l’architetto Chiara Bardazzi. “Siamo riusciti a concludere – sono le parole di Raffaele Tanzarella, presidente dell’Opera del duomo di Prato – in perfetta regola, nei tempi previsti, con questo bel restauro, che ci dà una grande soddisfazione. L’opera è tornata al suo antico splendore e per questo ringrazio tutte le maestranze che hanno partecipato a questo risultato”. L’intervento è costato circa 75mila euro, sostenuto in buona parte dal contributo della Fondazione Cassa di Risparmio. A settembre è prevista l’inaugurazione ufficiale alla presenza di Cristina Gnoni Mavarelli della Soprintendenza ai Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le Provincie di Firenze, Pistoia e Prato. Gli ultimi lavori importanti di ristrutturazione sono datati 1985: in quel caso l’intervento interessò anche i portali. Dopo trent’anni, l’Opera del duomo è tornata a intervenire su uno dei capolavori simbolo della città.

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