5 Settembre 2015

Caso Varvarito, Il Comitato di Casale ha presentato 23 osservazioni contro la variante al Piano regolatore


Il Comitato ambientale di Casale continua la sua battaglia contro la decisione del Comune di destinare l’area adiacente al casello autostradale di Prato ovest a sito per il trattamento di rifiuti inerti non pericolosi. Nella giornata di ieri, venerdì 4 settembre, alcuni membri del Comitato formato da cittadini di Galciana, Vergaio e Casale, hanno depositato in Comune e in Provincia le proprie osservazioni contro la delibera di adozione della variante al piano strutturale e al regolamento urbanistico che cambia la destinazione del terreno da area agricola a sito idoneo per le attività dell’azienda Varvarito, impegnata nello smaltimento degli inerti. Lo scorso 25 giugno infatti, tra le proteste dei rappresentanti del Comitato, la delibera in questione fu approvata a maggioranza, con l’opposizione che uscì dall’aula in segno di protesta dopo aver chiesto il rinvio del voto (leggi l’articolo).

Il Comitato di Casale ha prodotto 23 osservazioni che riguardano alcune irregolarità relative al processo formale intrapreso per la variante e la segnalazione di numerose criticità ambientali. Tra le quali: la non conformità al piano regionale dei rifiuti, l’elevata pericolosità idraulica, l’inquinamento della falda acquifera, l’inquinamento dell’aria, l’inquinamento acustico, l’impatto sul traffico veicolare, la non conformità al piano paesaggistico, l’impatto sul corridoio ecologico e la vicinanza all’area protetta delle Pantanelle.

“Le nostre osservazioni sono circostanziate e argomentate – scrive in una nota Sergio Benvenuti, portavoce del Comitato – alcune delle quali anche assistite da relazioni di professionisti, tutte comprovanti l’illegittimità della delibera approvata e l’inefficacia della scelta localizzativa effettuata. Dall’analisi della documentazione prodotta dalle Amministrazioni comunale e provinciale risulta chiarissimo che la decisione in merito alla localizzazione non è stata il frutto di un’analisi tecnica obiettiva e trasparente, ma al contrario di una decisione politica condotta in modo arbitrario. Il Rapporto Ambientale malgrado la sua incompletezza, le sue numerose inesattezze e le sue superficiali valutazioni, non ha potuto che confermare che l’area del casello di Prato Ovest era quella meno idonea di tutte le aree oggetto di analisi, per cui la decisione è stata presa deliberatamente in contrasto con le valutazioni tecniche effettuate, contraddicendo le dichiarazioni fatte dall’assessore Barberis in occasione degli incontri che hanno preceduto l’adozione”.

Secondo i cittadini di Casale e delle frazioni limitrofe il Comune avrebbe dovuto prendere in considerazione gli appezzamenti di terreno che si trovano nella vicina zona industriale. “Questa scelta – prosegue la nota – non avrebbe comportato alcuna variazione urbanistica e non creerebbe alcun tipo di resistenza da parte dei cittadini ed eviterebbe la necessità di ulteriore consumo di suolo che fra l’altro è stato uno dei punti principali della campagna elettorale dell’attuale Sindaco e Presidente di Provincia. Eviterebbe altresì i costi necessari ad impiantare le numerose ed inconcludenti mitigazioni dei rischi evidenziati. Si è invece intrapreso un inutile e costoso processo decisionale analizzando solamente delle aree che si sapeva già in partenza, non sarebbero risultate idonee”.

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