21 Settembre 2015

Il Vescovo scrive a Renzi e Alfano: “No alla soppressione della Prefettura”


Il Vescovo di Prato mons. Franco Agostinelli in data odierna ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministro Matteo Renzi e al Ministro dell’Interno Angelino Alfano per chiedere che la Prefettura di Prato non venga cancellata: «La nostra Città – scrive il presule – non solo per dimensioni è la terza dell’Italia centrale e la seconda della Toscana (altrove sarebbe bastato questo dato oggettivo a salvaguardarne l’autonomia), ma presenta per più motivi – la sua accentuata dinamicità, l’industria, la crisi economica, l’eccezionale incidenza della popolazione immigrata – problematiche davvero uniche in Italia, tali da richiedere efficaci servizi e forti presidi dello Stato sul territorio, in termini di prevenzione, inclusione sociale, repressione e amministrazione della Giustizia».
L’appello di Agostinelli giunge a seguito della notizia che la riforma della Pubblica Amministrazione a cui sta lavorando il Governo sopprimerà l’Ufficio del Governo di Prato e allargherà sul territorio provinciale pratese la competenza della Prefettura di Pistoia.

Di seguito il testo integrale della lettera.

Illustre sig. Presidente,
Egr. Sig. Ministro,

Scrivo all’indomani della notizia che un provvedimento governativo intende sopprimere la Prefettura di Prato, allargando su questo territorio la competenza dell’Ufficio del Governo di Pistoia.
Non sembri la mia un’invasione di campo. Certamente il Vescovo di una Diocesi non ha competenza in materia di istituzioni statali. Il Pastore di una Chiesa locale però ha a cuore il bene integrale del popolo che gli è affidato, quello spirituale come quello materiale. Proprio il bene comune in questa Terra di Toscana rischia di essere messo a dura prova da un provvedimento che sembra avere l’unico obiettivo di ridurre la spesa pubblica (per quanto importante esso sia), senza tener conto delle reali caratteristiche e delle effettive esigenze di una popolazione.
La nostra Città non solo per dimensioni è la terza dell’Italia centrale e la seconda della Toscana (altrove sarebbe bastato questo dato oggettivo a salvaguardarne l’autonomia), ma presenta per più motivi – la sua accentuata dinamicità, l’industria, la crisi economica, l’eccezionale incidenza della popolazione immigrata – problematiche davvero uniche in Italia, tali da richiedere efficaci servizi e forti presidi dello Stato sul territorio, in termini di prevenzione, inclusione sociale, repressione e amministrazione della Giustizia. Da tempo le Autorità locali chiedono al Ministero dell’Interno e a tutto il Governo un rafforzamento in termini qualitativi e quantitativi dei presidi dello Stato sul territorio, in particolare degli organici delle Forze dell’Ordine. Città e Provincie a noi vicine, più piccole e meno complesse, possono contare da sempre su livelli di servizi superiori, non solo in termini proporzionali alla popolazione. Tutto questo, mi consenta, è incomprensibile, forse addirittura inaccettabile, senz’altro umiliante per Prato e la sua popolazione.
Prato è il suo territorio costituiscono un «laboratorio» unico in Italia: ha anticipato l’Italia di oggi e delinea i processi sociali del futuro. Per questo io credo che ci sia bisogno di una maggior presenza dello Stato che sostenga e accompagni questo processo irreversibile ma ancorché complesso.
Aggiungo un’altra riflessione: Prato, in questi decenni, ha dato tanto all’Italia in termini di contributo al Pil e al Fisco, di affermazione del «sistema moda» italiano, di creatività, di inclusione e benessere sociale. L’Italia, nelle sue istituzioni statuali, ora non può dimenticare tutto questo.
Mi appello a Lei, signor Presidente, e al Ministro dell’Interno per un ripensamento sui provvedimenti paventati; lo chiedono la dignità di questa Città, le attese dei cittadini e le complesse, e per certi aspetti peculiari problematiche di questo territorio. Auspico al contempo, in sintonia con le Autorità civili locali, interventi appropriati ed efficaci per rafforzare la presenza dello Stato in questo comprensorio.
Mi scusi, Signor Presidente, se mi sono permesso di esprimere il mio pensiero e la mia preoccupazione, che però, Le assicuro, è condivisa dalla grande maggioranza della popolazione.
Mi auguro che il Governo, a cui sta a cuore il benessere dei cittadini e sa accogliere le loro preoccupazioni, possa prendere in considerazione le attese di questa Città e sostenerla con la sua presenza nel suo non facile cammino verso un futuro migliore.
La ringrazio per l’accoglienza che Ella vorrà riservare a questa mia e colgo di buon grado l’occasione per porgere a Lei e al Signor Ministro Alfano i più cordiali saluti.

Franco Agostinelli
Vescovo di Prato

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comitato provinciale area pratese
comitato provinciale area pratese
8 anni fa

Prato seconda città della Toscana e terza Italia Centrale “altrove sarebbe bastato questo dato oggettivo per salvaguardarne l’autonomia” dice il nostro Vescovo.Sono parole chiare che non possono essere confutate. Il problema è tutto qui . Se conta qualcosa essere una città grande è il momento di farlo valere. BRAVO VESCOVO E GRAZIE CPAP

alessandro drovandi
alessandro drovandi
8 anni fa

che lo Spirito santo porti buoni consigli al signor Presidente del consiglio Renzi
e al signor Ministro Alfano.grazie di cuore Angela

Miryan
Miryan
8 anni fa

Sul nostro amato vescovo Agostinelli possiamo contare perchè è un uomo che ama le sue pecore,sul nostro sindaco no

staisereno
staisereno
8 anni fa

Che debba essere il vescovo di Prato a scrivere al Presidente del Consiglio e al ministro dell’interno…a me paiono barzellette…ma il il ns. sindaco nonche presidente di provincia che ci sta a fare? Cosa aspetta? …Non ci resta che pregare…bravo vescovo!

slash
slash
8 anni fa

meno male ci pensa il vescovo,certo con tutto quello che hanno da fare il sindaco e il prefetto…. i risultati del loro lavoro sono sotto gli occhi di tutti!!

Matteo
Matteo
8 anni fa

La chiesa deve essere chiesa e lo stato deve essere stato.

francesco
francesco
8 anni fa

Un grazie al ns. vescovo Agostinelli che ha dimostrato con il suo intervento di amare veramente la città al contrario dei tanti politici pratesi di oggi. Se oltre al presidente del consiglio e al ministro dell’interno potesse investire del problema anche Papa Francesco la popolazione pratese ne sarebbe felice e riconoscente. Il ns. sindaco ha troppe cariche e convegni da gestire per pensare ad occuparsi dei tanti problemi della città e non si accorge che il sua amico “statista” Matteo I sotto sotto impoverisce di servizi la ns. città sopprimendoli o accorpandoli ad altre città più piccole e meno importanti della ns. ma dotate di politici più vispi e furbi.