14 Settembre 2015

ASL, 70 lavoratori a rischio rinnovo. I sindacati: “Così si mette a rischio la tenuta complessiva del servizio sanitario”


A rischio il rinnovo del contratto per settanta lavoratori precari della ASL 4 di Prato in scadenza da domani al 31 dicembre prossimo, e i sindacati annunciano battaglia a tutela dei lavoratori ma anche della tenuta complessiva del servizio. “La fusione con le ASL fiorentina, pistoiese ed empolese non produce l’ottimizzazione delle risorse – spiegano a una voce Cgil Cisl e Uil – ma la diminuzione della forza lavoro qualificata dell’utenza pratese”.
“A partire da domani – spiega Massimo Cataldo della CISL FP – avremo dieci operatori in meno tra infermieri e OSS. E questo è solo l’inizio: in tutto entro dicembre saliranno a 70 i possibili mancati rinnovi del personale precario (2170 i lavoratori totali) in vari profili del comparto”. Un ammanco che si traduce non solo in una perdita di posti di lavoro e conseguente difficoltà a coprire i servizi, ma anche in un aggravio di lavoro sulle spalle dei colleghi. “Se teniamo conto – spiega ancora Cataldo – che da maggio si sono persi, per motivi vari, 13 lavoratori, il totale del personale rispetto ad allora è già di -23 unità. E questa carenza arriva proprio quando si stanno riaprendo i 70 posti letto chiusi per il periodo estivo”.
Alla base del mancato rinnovo c’è la richiesta da parte del Governo alle Regioni di tagli alla sanità: a Prato è chiesto un sacrificio di 15milioni di euro da ripartire fra i tre capitoli di spesa che sono comparto, dirigenza e servizi. “Ancora una volta si parte dal comparto – punta il dito Sandro Malucchi della FP CGIL – ovvero dai lavoratori al più basso livello aziendale che comunque rappresentano personale qualificato e preparato in servizio ormai da anni”. Tradotto in cifre, “il risparmio calcolato dal mancato rinnovo dei complessivi 24 contratti in scadenza a settembre è di 240mila euro. Una cifra che rispetto ai 15 milioni da tagliare è ben poca cosa”. Non solo: Malucchi cita anche i 10,5 milioni di aumento di spese non sanitarie nei bilanci preventivi tra il 2013 e il 2014. “Si è passati dai 16 milioni del 2013 ai 26,5 milioni del 2014, cifre tra cui figurano quelle per la remunerazione del soggetto che gestisce il nuovo Ospedale. E le stesse quote pasto sono passate, giornalmente, da 13 a 19 euro a persona”.
Per Patrizia Pini della UIL FPL, “è assolutamente necessario ripristinare un dialogo con l’amministrazione per avere informazioni puntuali e preventive, al contrario di quanto è stato fatto finora. Siamo pronti a prese di posizione che spingano la direzione aziendale a scelte più responsabili: se tagli ci devono essere, che si facciano sulle voci giuste e non solo sui lavoratori di comparto”.
Lu. Pe.
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enrico
enrico
8 anni fa

bisogna tagliare e ridurre il piu’ possibile i costi e quindi se si va’ in questa direzione ben venga la riduzione di personale del asl.