28 Ottobre 2015

Riordino delle province, prosegue il trasferimento di funzioni alla Regione


Col riordino delle province la Regione Toscana cambia pelle: il processo, infatti, la porterà presto ad essere ente non solo di legislazione e di programmazione, ma anche di gestione di molte funzioni prima a carico delle province. “Siamo stati la prima Regione a dotarsi di una legge di riordino per risolvere il nodo del riassorbimento delle funzioni e del personale delle Province – spiega Vittorio Bugli, assessore alla Presidenza e ai Rapporti con gli enti locali – e saremo probabilmente l’unica Regione a rispettare i termini entro il 31 ottobre: una risposta alla legge Del Rio, una scelta anche coraggiosa e per adesso unica, un modello a cui probabilmente si rifaranno altre Regioni molto più indietro nel percorso istituzionale”. Presto dalla Regione saranno assorbite tutte le funzioni relative ai settori dell’agricoltura, della caccia e della pesca, dell’ambiente e della difesa del suolo, della formazione professionale e della realizzazione e manutenzione della viabilità regionale. Per quanto riguarda nello specifico l’ambiente, alle funzioni fatte proprie nei mesi scorsi la Regione somma quelle attinenti alle aree protette, accogliendo nel suo seno referenti provinciali e responsabili delle sale dei centri operativi antincendio boschivo, rifiuti e siti inquinati. Un importante capitolo di questo processo istituzionale riguarda infatti le persone, oltre alle funzioni: dove finiranno i 977 dipendenti che dalle province passano in Regione? Il loro destino molto probabilmente sarà di continuare a lavorare nelle stesse città dove oggi sono impiegati, dato che lì saranno mantenuti degli uffici territoriali. Un futuro leggermente diverso attende gli operatori nel settore del Turismo e i lavoratori nelle aziende che hanno in appalto i servizi dei centri per l’impiego: i primi saranno trasferiti ai comuni capoluogo; i secondi avranno il contratto rinnovato per tutto il 2016, se a tempo determinato,  e rimarranno nelle province, se si tratta di lavoratori con contratto a tempo indeterminato. Nel complesso, si tratta di un quarto dei circa quattromila dipendenti che contavano le nove province toscane e la città metropolitana fiorentina: sono esclusi quanti andranno in pensione entro il 2016 e che resteranno nelle province fino al pensionamento.

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments