21 Novembre 2015

Tanti giovani a Scuola di Preghiera, pieno il chiesino di S. Anna. Don Matteo Pedrini: “C’è sete di spiritualità”


Grande partecipazione anche per il secondo appuntamento della Scuola di Preghiera, un ciclo biennale di incontri organizzato dalla diocesi di Prato, il cui scopo è quello di riscoprire gli antichi metodi per entrare in comunione spirituale con Dio. La serata dedicata alla preghiera, che solitamente cade ogni terzo venerdì del mese per un totale di otto incontri tra il 2015 e il 2016, si tiene al chiesino di S. Anna in viale Piave, e ha riscosso fin dal primo appuntamento un grande successo. Sono infatti molte e di tutte le età le persone che si ritagliano un’ora al mese per fare spazio al raccoglimento interiore.
“Credo – afferma una ragazza presente – che dedicare un’ora di tempo alla settimana per pregare sia utile per conoscere meglio sé stessi e per riflettere a mente lucida sulle nostre esperienze e scelte quotidiane, che spesso rischiamo di prendere senza darci il tempo per pensare”.
“In un momento storico difficile come quello che stiamo vivendo – spiega una signora – è importante non restare soli e non chiuderci in noi stessi: lo dice anche Papa Francesco. Per questo credo molto nel valore di questi incontri, perché qui siamo in molti uniti dalla stesso desiderio di spiritualità, di raccoglimento e di pace interiore”.
Presente venerdì 20 novembre Padre Roberto Rondanina, docente di Filosofia presso l’Istituto Teologico di Novara e responsabile generale dei Ricostruttori nella preghiera, associazione di cui fa parte anche don Matteo Pedrini, viceparroco di Galcetello.
“La prima parte di ogni serata – spiega don Matteo Pedrini – è dedicata alla relazione dell’ospite, che affronta un argomento riguardante la preghiera ogni volta diverso. La seconda parte è totalmente riservata alla viva preghiera, accompagnata da un canto che crea l’atmosfera giusta per il raccoglimento. Credo che la presenza di molti fedeli qui – prosegue il viceparroco di Galcetello – sia il segno di una forte sete di preghiera, che necessita di essere riscoperta alla luce della tradizione dei padri della Chiesa, custodi di numerosi riti di un’attualità sconvolgente che con il passare dei secoli si sono andati perdendo”.

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Georgene
Georgene
8 anni fa

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