18 Dicembre 2015

I funerali dopo la tragedia in San Francesco. Le parole del Vescovo Agostinelli: “la morte di Marcello deve essere occasione per noi per metterci nell’umiltà”


«Vorrei augurarmi che la morte del nostro fratello Marcello fosse occasione per noi per metterci nell’umiltà e per incamminarci decisamente e nuovamente per la via della conversione». Così il vescovo Franco Agostinelli durante il funerale dell’uomo che lo scorso primo dicembre si è tolto la vita nel chiostro di San Francesco.
Le esequie si sono celebrate questa mattina, venerdì 18 dicembre, nell’oratorio della Misericordia in via Convenevole. La messa è stata presieduta da monsignor Agostinelli e concelebrata dal vescovo emerito Gastone Simoni, dal vicario generale Nedo Mannucci, da monsignor Carlo Stancari e da altri otto sacerdoti diocesani. La salma di Marcello è stata esposta dalle 8 di questa mattina nelle cappelle del commiato, poi alle 10 si sono tenuti i funerali alla presenza di amici e delle persone che lo hanno conosciuto.

Nell’omelia il Vescovo ha sottolineato come «di fronte a ogni morte il mondo intero ne esce più povero. In questi giorni – ha osservato – abbiamo ascoltato anche di altre persone, che spinte da motivi diversi, hanno rinunciato volontariamente alla vita. Tutto questo ci addolora e non potrebbe essere diversamente, tanto più quando questi eventi tragici accadono in mezzo a noi. Ora è senz’altro il momento della preghiera, ma anche della riflessione, dell’introspezione per vedere dove ciascuno di noi si colloca; soprattutto per prendere coscienza che nessuno può dire io non c’entro, io sono estraneo a questo tragico fatto e quindi sentirsi autorizzati a prendere le distanze e magari puntare il dito accusatore. È il momento – ha continuato monsignor Agostinelli – forse del silenzio pensoso per domandarci se abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare, se potevamo fare di più e meglio, se ci siamo svegliati solo ora di fronte all’irreparabile, o se invece abbiamo cercato di fare qualcosa, ci siamo sempre accorti di chi ha bisogno».

«Siamo qui per metterci nella mani del Signore e chiedere perdono, se necessario – ha affermato ancora monsignor Agostinelli – di tutte le omissioni, il bene non fatto o fatto male o parzialmente, per chiedere a lui che affini la nostra sensibilità e ci doni viscere di misericordia verso tutti; che ci metta nell’umiltà e ci doni di accogliere questa tragica e impegnativa parola da cui siamo stati raggiunti, per trasformarla in un’opera di amore e misericordia».

Il feretro è stato trasportato al cimitero di Chiesanuova dove è stato tumulato.

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