2 Dicembre 2015

Liste di attesa chiuse al Cup, Baldi scrive al governatore Rossi: “Troppi disagi per gli utenti che dovrebbero essere ricontattati”


Il presidente del Centro Diritti del Malato Fabio Baldi ha scritto al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, all’assessore alla sanità Saccardi e al commissario Asl di area vasta Morello per segnalare il fenomeno delle liste di attesa chiuse, che riguarda prestazioni ed esami medici anche a Prato.
“È un fenomeno che ciclicamente si ripete ogni anno, e che nel tempo ha visto molte iniziative presentate come risolutive, ad ogni livello; i risultati non hanno bisogno dei nostri commenti” scrive Baldi che segnala come in questo periodo si moltiplichino le lamentele da parte dei pazienti. “I cittadini si lamentano che dopo lunghe attese al telefono, con costi diretti, si sentono rispondere che le liste sono chiuse e che debbono richiamare nei giorni successivi, con ulteriori costi e perdita di tempo, esclusivamente a loro carico” segnala Fabio Baldi, che indica la classica risposta data dal Cup: ‘Non abbiamo l’agenda’ e si chiede se sia legittimo negare la prenotazione richiesta a causa delle liste chiuse”.
“Quando il cittadino finalmente riesce a mettersi in contatto con l’operatore del CUP le linee guida del Ministero non dispongono forse di procedere sempre con l’inserimento della richiesta nel sistema per poi ricontattare l’utente comunicando il momento della possibile erogabilità della prestazione richiesta?”.
Una modalità – conclude Baldi – che avvicinerebbe il cittadino alla sanità pubblica e gli risparmierebbe costi e perdite di tempo.

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pisolo
pisolo
8 anni fa

Caro Baldi la sua associazione (intendo il centro dei diritti del malato) nata senz’altro con propositi buoni ha finito nel tempo per creare una frattura nel rapporto paziente /operatori sanitari tant’è che oggi la gente che usufruisce delle prestazione del SSN è sempre meno vittima e sempre piu’ carnefice armata com’è di arroganza, pretesa, scarso rispetto ed aggressivita’ Basta vedere cosa succede nei Pronto Soccorso nel quale capitato come utente ho dovuto assistere a delle vere e proprie aggressioni, non solo verbali, verso il personale di accogllienza. Cio’ mi ha fatto pensare alla necessita’ che qualche persona di buona volonta’ farebbe opera meritoria nel creare un centro dei diritti del personale sanitario. Quindi invece di prendere le parti degli utenti a priori, valuti l’oggettivita’ delle sue richieste che spesso sono di bandiera ed a effettto.

fra78
fra78
8 anni fa

Caro signor Pisolo perché non si candida lei come persona di buona volontà e fa opera meritoria e crea un centro dei diritti del personale sanitario? Siamo oggettivi, solitamente il “debole” è l’utente che si rivolge al servizio sanitario. Poi il fatto che esista la maleducazione anche degli utenti non lo metto in dubbio. Ma accusare che il signor Baldi svolga un lavoro (di volontariato ) nel quale faccia richieste “di bandiera ed a effetto” mi sembra esagerato. Le auguro di non doversi mai rivolgere al centro dei diritti del malato.

Pisolo
Pisolo
8 anni fa

Caro fra 78, non essendo un lavoratore del comparto sanitario mi sembra di essere fuori posto ad istituire il centro di cui sopra , anche se nessuno potrebbe sapere impedirmi di farlo, tuttavia al di la che venga istutuito o meno o all di la di chi lo possa istituire o non istituire cio che sta dietro alle mie osservazioni e’ che le cose si sono evolute e che concetti che sembravano indiscutibili 20 o 30 anni fa non hanno piu’ lo stesso valore, ma devono essere riconsiderati alla luce dei mutamenti sociali.Io caro fra78 non accuso nessuno rilevo solo che gia’ il fatto che ci sia una associazione che si chiama diritti del malato dimostra che c’ e’ il timore che tali diritti vengano o possano essere facilmente lesi ( altrimenti non ci sarebbe la necessita’ d i rimarcare dandole questa denominazione. Ebbene le scrivanie degli avvocati pullulano di richieste risarcitorie, tant’e’ che lo stato e’ costretto a varare delle leggi che disciplinino la materia della medicina difensiva che tutti noi comuni cittadini dobbiamo volenti o nolenti finanziare con il nostro prelievo fiscale. Non crede SIg fra 78 che associazioni per la tutela dei diritti del malato, se avessero tenuto nel corso degli anni un atteggiamento piu’ oggettivo riguardo a reclami dei cittadini nei confronti delle prestazioni del SSN , avrebbero controbuito a rendere meno rovente la situazione? Io credo di si, lei puo’ continuare a pensarla diversamente, ma si ricordi se c’e’ qualcosa che mi riguarda come utente del SSN credo basti appellarsi ai diritti che tutti i cittadini godono di fronte alla legge senza doversi ler forza appellare a quelli che riguardano il cittadino nella veste di malato!

pisolo
pisolo
8 anni fa

Caro sig fra 78 non è importante che sia io, che tra l’altro non lavoro nel comparto sanitario, a creare un centro per i diritti del malato, ma l’essenziale è il concetto che sta dietro alle mie ossservazioni . e cioè che la societa’ si è evoluta nel bene e nel male e le certezze di 10 -20 anni fa adesso non sono piu’ tali. Oggigiorno le scrivanie degli avvocati pullulano di richieste risarcitorie per danni reali o presunti subiti da utenti del SSN,e cio’ comporta un onere a carico dei cittadini italiani che finanaziano indirettamente quella che ogggi viene chiamata medicina difensiva, a tal punto che il governo ha dovuto fare un disegno di legge per disciplinare la materia. Mi chiedo se organismi come quello in cui presta la sua opera il sig. Baldi, se avessero tenuto un atteggiamento meno rivendicativo non avrebbero favorito una minore conflittualita’. Anche il nome stesso dell’Associazione” centro per i diritti del malato” sembra evocare un pericolo od una certezza che questi diritti vengano lesi. Mi augura di non aver bisogno di rivolgermi al centro dei diritti del malato: le rispondo che nel caso i miei diritti venissero lesi nella veste di paziente mi avvarrei della legge italiana che tutela tutti, malati e non in quanto cittadini italiani, mi appellerei quindi ai diritti del cittadino che sono comprensivi anche di quelli dei malati

fra78
fra78
8 anni fa

Signor Pisolo, su una cosa siamo d’accordo : la pensiamo diversamente. Ma come esistano i sindacati di categoria ( per quanto riguarda i lavoratori del servizio sanitario nazionale) trovo giusto che continui ad esistere un centro dove anche gli utenti possano rivolgersi per una consulenza gratuita. Rivolgersi direttamente ad un avvocato fa si che le conflittualità siano pesanti, ma spesso , a differenza di quanto lei crede, il centro di cui sopra serve spesso da paciere. In fine vorrei farle presente che comunque l’articolo era fuori tema rispetto ai suoi commenti.

Fabio Baldi
Fabio Baldi
8 anni fa

Signor Fra 78, alcuni amici mi hanno segnalato il “dibattito” che Lei ha in corso con il signor pisolo e La ringrazio per i Suoi apprezzamenti. A mio modesto parere ritengo che il signor pisolo spesso, come anche in questo caso, non riesce a rimanere in tonic con il tema dell’argomento in corso e che, voglio ricordarlo, sono le lunghe liste di attesa che purtroppo, a livello nazionale, rappresentano una ciclica criticità del nostro Servizio Sanitario. Volutamente, non ho MAI dato nessuna importanza agli interventi del signor pisolo perchè, ripeto, non ho mai avuto risposte in tema con l’argomento, di volta in volta, trattato. Inoltre, quale Associazione di tutela degli Utenti e dei Consumatori, di norma le nostre segnalazioni sono “destinate” ai Cittadini e ai rappresentanti Istituzionali affinchè si possa INSIEME ricercare una soluzione mirata e condivisa in merito al nostro intervento specifico.

Fabio Baldi – CittadinanzAttiva / Centro per i Diritti del Malato

INSIEME, perchè la malattia non indebolisca anche i diritti