19 Gennaio 2016

45 licenziamenti al supermercato Panorama ai Gigli, i sindacati: “Daremo battaglia”


Problemi in vista per il personale della grande distribuzione: stiamo parlando dei dipendenti di Pam Panorama al centro commerciale I Gigli di Campi Bisenzio. La direzione aziendale, riferiscono i sindacati, ha comunicato la volontà di procedere a 45 licenziamenti. Ma i sindacati non ci stanno.

“Dal 2008 la situazione aziendale di Panorama ai Gigli di Campi Bisenzio è stata un susseguirsi di procedure di mobilità, cassa integrazione ricatti e minacce contro i lavoratori e le lavoratrici – spiega l’Unione sindacale di base – Oggi la direzione aziendale dichiara la volontà di procedere all’individuazione di altri 45 lavoratori e lavoratrici da porre in esubero (19 full time e 26 part time),  nonostante il centro commerciale ” I Gigli” vanti nuovi record di presenze. In questi anni politici e imprenditori hanno caldeggiato la liberalizzazione delle aperture domenicali, dichiarando che queste avrebbero assicurato la tenuta e l’espansione dell’occupazione. Nei fatti invece oggi a Panorama perdiamo altri 45 posti di lavoro, e i restanti lavoratori, sono sotto ricatto e avranno un notevole peggioramento delle condizioni lavorative e una compressione dei loro diritti. E tutto questo accade nonostante i sacrifici dei lavoratori in questi anni, tutto per il buon andamento dell’azienda, che oggi li ringrazia in questo modo. Chiediamo agli organi istituzionali e alla politica, se esiste ancora, un intervento forte e chiaro a sostegno dell’occupazione, in un territorio dove ogni giorno si segnalano chiusure di tante aziende. Da parte nostra – concludono i sindacati – ci batteremo fino in fondo con tutte le nostre forze”. 

 

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pisolo
pisolo
8 anni fa

Si sono idolatrati questi centri commerciali, che oltre tutto sono una delle cause dell’abbandono dei centri storici, non riflettendo che queste concentrazioni di capitali, questo accentramento di potere economico costituisce la causa dell’impoverimento della gente, sia da un punto di vista monetario che da un punto di vista della dignita’ della persona.In passato gli esercizi commerciali, spesso a gestione familiare, garantivano il sostentamento a famiglie ed avevano una loro autonomia e ricchezza ed i proprietari programmavano le scelte commerciali con oculatezza e buon senso, dando sicurezza ai dipendenti che godevano di diritti intangibili oltre che di un rapporto spesso di fiducia e di rispetto reciproco con i titolari. L’avidita’ dell’uomo che ha sacrificato sull’altare del profitto ogni valore, ha portato attraverso una concorrenza spietata alla creazione di un minor numero di proprietari, sempre piu’ ricchi ed ad una sterminata orda di dipendenti, sempre piu’ ricattabili, sempre piu’ sfruttati e sfruttabili. Prima c’erano i cinema a gestione familiare ora ci sono le multisale, prima c’erano gli alberghi che davano reddito ad una o piu’ famiglie che trovavano lo sbocco lavorativo anche per le giovani generazioni ora ci sono le catene che ha suon di miliardi hanno stroncato la concorrenza( tra l’altro tutto questo fiume di danaro che necessita per tutte queste opere sara’ sempre pulito?), prima c’era il negozio di alimentari che era il riferimento non solo per la spesa, ma anche per altri bisogni, ora ci sono i supermarket, i discount,; prima chi aveva l’edicola aveva l’esclusiva della vendita dei giornali ora questi si trovano ai supermarket e via disorrendo potrei continuare all’infinito:ma dov’è il progresso la classe media si è estinta per creare due elementi sociali i superricchi ed una miriadi di soggetti che per arrivare alla fine del mese devono fare i salti mortali. Per non parlare poi dei bisogni indotti che queste attivita’ commerciali creano e delle strategie commerciali che esse attuano eche spesso portano a dsre un calcio nel sedere ai dipendenti quando pe r scelte non sempre ragionevoli questi non servono piu’!

Paola
Paola
8 anni fa

Circolano voci che hanno venduto tutto a un magnate belga , quindi se tuona vuol dire che vuole piovere….voci di corridoio

Andrea
Andrea
8 anni fa

Complimenti a pisolo,
un sacco di parole per esprimere concetti populisti e privi di fondamento che non servono a niente. Invece di pensare a come migliorare seriamente le condizioni dei lavoratori, continuate a inveire senza senso contro “le multinazionali”…vi dirrò una verità..il 90% delle persone ci lavora dentro le multinazionali….e la prosperità di queste ultime non solo garantisce lo stipendio a tante persone ma è anche la base del 99% dei prodotti che avete in casa e di cui onestamente non vi liberereste mai. Basta con i populismi del menga….dobbiamo fare in modo che la gente lavori con garanzie serie e degnamente, in un luogo dove lavoratore e azienda sono rispettosi l’uno nei confronti dell’altro. Tutto il resto e fuffa da pseudo-anarchici attaccati ai loro iphone!

pisolo
pisolo
8 anni fa

Caro ANdrea qui non è questione di populismo ma di lettura della realta’ : questa è una societa’gestita con l’autoritarismo di chi non ha bisogno di usare i manganelli , ma tiene in pugno la gente con il ricatto economico e con la pubblicita’. Come mai ci sono prodotti di cui non ci libereremmo mai anche se non sono indispensabili per vivere, te lo sei mai chiesto? Perchè qualcuno, attraverso i messaggi pubblicitari ci ha profondamente convinto che sono irrinunciabili anche le cose superflue, e tutto cio’ per il dio danaro! Altro che populismo!

pisolo
pisolo
8 anni fa

Si Andrea affermando che le multinazionali garantiscono uno stipendio a tante persone ti sei scordato un aggettivo, da fame, perchè questi sono tali stipendi. Non cosi’ i profitti delle multinazionali

Luciana
Luciana
8 anni fa

Io ci ho lavorato ai PamPanorama 39 anni e 6 mesi conosco bene la politica aziendale vogliono poco personale e che faccia di tutto mancano la professionalita’ che costerebbe loro troppo aprono in continuo e chiudono altrettanto io ci sono capitata dentro alla mobilita’ dietro forma di ricatto contro il licenziamento e non ho avuto aiuto ne dai sindacati ne dall’inps sapendo poi che come categoria protetta non potevano farlo, di tutto cio’ dobbiamo ringraziare i politici che hanno tolto l’art.18 ed i lavoratori intimoriti dall’Azienda non hanno lottato in pochi hanno capito ha cosa andavano incontro cioe hai licenziamenti continui, mi avete dato modo di sfogarmi perche’ son passati tre anni ma ho ancora tanta rabbia dentro gli ho dato i migliori anni della mia vita senza risparmiarmi e ho visto i risultati.