Soldi, telefoni di ultima generazione e altri regali, in cambio di permessi di soggiorno a cittadini cinesi. A distanza di 5 anni dall’inchiesta Permessopoli, il copione è lo stesso e anche in questo caso la Procura ha affidato alla Questura il compito di fare pulizia al proprio interno: due coniugi poliziotti, Maria Cristina Massaro, 48 anni, e Roberto Brunetti, 50 anni, sono finiti agli arresti domiciliari per il reato di corruzione aggravata e continuata. Secondo l’accusa la prima, vicedirigente dell’ufficio immigrazione, procurava permessi di soggiorno sulla base di documenti falsi, con l’aiuto del marito, ispettore della Digos. Quest’ultimo, da un anno e mezzo, si è visto poco in servizio: entrava e usciva dalla malattia, ma in realtà aveva preso a lavorare a nero in un’azienda pratese di trasporto valori. Per questo è indagato anche per falso ideologico continuato assieme al suo medico curante. I colleghi della squadra mobile hanno arrestato Brunetti ieri mattina proprio mentre stava per recarsi a Empoli per il “secondo lavoro” e anche la moglie nell’occasione era pronta a fare la staffetta con lui pur avendo formalmente chiesto un giorno libero dalla Questura per assistere la figlia malata.
Oltre alla coppia dovranno rispondere di corruzione anche una consulente del lavoro italiana, 43 anni e un’imprenditrice cinese (61 anni) – quest’ultima finita ai domiciliari – che operavano da intermerdiari presso la comunità cinese. Le indagini sono partite circa sei mesi fa dalla collaborazione della consulente del lavoro, già coinvolta in un’altra inchiesta. Ha ammesso di aver preso circa duemila euro per sistemare ciascuna pratica, “una piccola cifra” secondo le sue parole, che veniva girata interamente ai due poliziotti infedeli.
Non è chiaro quanto sia ricco il tesoretto messo da parte con patti corruttivi da parte dei due coniugi, che secondo gli inquirenti hanno un tenore di vita elevato. Il pubblico ministero Laura Canovai aveva chiesto la detenzione in carcere per i due agenti; il gip ha disposto invece i domiciliari.
Il procuratore capo Nicolosi ha espresso parole dure contro un fenomeno, quello della corruzione di pubblici ufficiali nei rapporti con la comunità cinese, che si ripresenta indagine dopo indagine. “La priorità del mio ufficio è prosciugare questa palude di connivenza, melmosità, appiattimento e scambio che si viene a creare tra controllori e controllati. Qui si è superato il tasso fisiologico di corruzione e siamo ad un tasso patologico di corruzione” ha detto il procuratore. Ascolta l’intervista.
se fosse tutto vero ci vorrebbe i nomi e cognomi e le foto di queste brave persone…che dovrebbero tutelarci!!
Harlok….sul articolo c’è scritto tutto..nonché foto….manca il codice fiscale….
ci sono scritti i nomi che non li vedi? che ti cambia ora?
c’è nome, cognome e fotografia, harlock… vuoi anche il codice fiscale? 🙂
ah capitan harlok , ti basta leggere l’articolo !!!!
@harlok
uhm… sì, giusto…
ma perchè non c’è altrettanta solerzia anche nel pubblicare le foto dei criminali pluripregiudicati e costantemente rilasciati ??
Grandi poliziotti : X5 , Range Rover , Mini Clubman , Mini Countryman … casa nuova comprata all’asta zona via Labriola …
facciamocela un’idea del tesoretto !!!!
ma io li conosco, venivano in palestra con me.
Qui se le cose vengono provate, non siamo solo di fronte ad un caso di disonesta’ tanto piu’ grave in quanto commesso da individui che per vocazione professionale dovrebbero adoprarsi per far rispettare la legge, ma si sarebbe di fronte ( uso il condizionale perchè non c’è una sentenza definitiva sul fatto) ad una eclatante manifestazione di stupidita’: mi chiedo, se i portavalori che loro scortavano fossero stati oggetto di rapina e ci fosse stato un conflitto a fuoco e nell’evento fosse emerso che a scortare il portavalori c’erano degli agenti che risutavano in malattia come si sarebbero giustificati? Ma cosa si vuol sperare se nel cuore delle istituzioni alberga disonesta’ e corruzione? Eppoi ci si straccia le vesti se un poero sciagurato ruba 2 bocce di vino in un supermercato! Se questi agenti venissero condannati dovrebbero chiedere con decisione di non essere piu’ riammessi in polizia !
quando ho scritto il commento ,non c’erano ancora le foto e i nomi degli indagati….
Spero solo che dopo essere condannati non vengano assegnati ad altro incarico nello stato sennò si fa come al museo di Roma per gli assenteisti che marcavano il cartellino sono stati sospesi dal lavoro x un anno.X questa gente non ci deve essere rispetto FUORI SUBITO.
Marcavano il cartellino e se ne andavano x i fatti propi.
tranquilli tanto con le leggi che abbiamo in italia non gli faranno più di tanto.
prosciuttotoscano: se li conosci così bene perché non hai parlato prima ?