“Coraggio Cecco, chi ha sbagliato pagherà”. Passato lo choc iniziale, il popolo di Facebook si stringe attorno a Francesco Nuti. Un abbraccio virtuale fatto di decine e decine di messaggi, lasciati sulla pagina fan per far sapere all’artista pratese che nessuno lo ha dimenticato. E che se anche il destino si è accanito per l’ennesima volta contro di lui, non sarà solo nella battaglia per far luce sulla verità.
La notizia delle accuse al badante georgiano di 38 anni, allontanato dall’abitazione e indagato per maltrattamenti fisici e umiliazioni morali sul regista toscano, ha scosso Narnali e mobilitato l’affetto del web. Che risponde con pensieri sinceri al grido di dolore silenzioso di Nuti: quel “Ho paura” scritto a fatica su un biglietto e che per il sostituto procuratore Antonio Sangermano ha fatto centro, più di mille parole.
“Francesco sii forte”, scrive Carlo di getto. E ancora, “sono sconvolta da quello che ho saputo. Non posso crederci” è il commento di Maria Rosaria. “Non mollare, sei sempre il migliore”, gli fa eco Stefano. Poi spazio ai tanti, troppi punti interrogativi legati al terribile dramma: “Come si fa ad essere violenti con una persona inerme, bisognosa di cure?”, “E’ tutto vero quello che ho sentito al tg? Ti hanno davvero picchiato?”, scrive incredula Serena.
La denuncia è pesante: si parla di schiaffi in volto, colpi sul collo e sulla nuca, in particolare durante la somministrazione della terapia e del cibo e persino di scarsa cura dell’igiene da parte del collaboratore nei confronti dell’assistito.
La famiglia di Francesco preferisce, però, non esprimersi. Soltanto il fratello Giovanni decide di affidare alla rete un pensiero: “La giustizia è silenziosa. Avanza con prudenza. Si pronuncia quando la verità è raggiunta oltre ogni ragionevole dubbio. Soprattutto la giustizia – conclude Giovanni – non invoca mai la piazza, non suscita mai la gogna”.
Tra dieci giorni è fissato l’interrogatorio dell’indagato di fronte al giudice.
G.G
