1 Gennaio 2016

Giornata Pace, il vescovo Agostinelli: “La globalizzazione dell’indifferenza è una minaccia per la pace” FOTO


Nel giorno in cui ricorre la solennità di Maria S.S. Madre di Dio, la Chiesa celebra la Giornata mondiale della Pace che quest’anno è giunta alla 49esima edizione. “Vinci l’indifferenza e conquista la pace” è il tema, estremamente attuale, scelto da Papa Francesco e sottolineato dal vescovo Mons. Franco Agostinelli nell’omelia pronunciata alla messa degli auguri alla città e alla diocesi, celebrata alle 19 in Cattedrale.
“Oggi il rischio – ha detto il vescovo – è quello di pervenire verso la ‘globalizzazione dell’indifferenza’, una pericolosa minaccia per la pace, perché l’uomo diventa norma a se stesso, non riconoscendo nessun altro al di fuori di se stesso e del suo esclusivo interesse e producendo inerzia e disimpegno per la sorte di ogni altra persona”. Da qui l’invito rivolto a tutti a non abbandonarsi alla rassegnazione per quanto sta accadendo nel mondo e “a non restare chiusi nell’indifferenza” come ricordato dal Santo Padre il 10 novembre scorso, in occasione della visita a Prato; al contrario “ad essere coraggiosi, a non rintanarsi nelle nostre paure”, compiendo “gesti concreti nei confronti delle persone più fragili, che il Papa indica nei prigionieri, i migranti, i disoccupati, i malati, i detenuti”. Per far questo, ha sottolineato il presule, occorre “ripartire da Lui, ritrovare il Signore, perché la prima forma di indifferenza, ci dice ancora il Papa, è quella verso Dio, da cui scaturisce poi anche l’indifferenza verso il prossimo e verso il creato”.
“La chiesa pratese sia capace di gesti concreti di pace” ha aggiunto Mons. Agostinelli, invitando ogni parrocchia, associazione cattolica, comunità a pensare progetti concreti di solidarietà, di dialogo, di accoglienza verso tutti”.
Il pensiero è poi andato ai “tanti fratelli e sorelle che, colpevoli di professare la propria fede, vengono così crudelmente e ingiustamente perseguitati”. E “i cristiani – ha ricordato il vescovo – sono attualmente il gruppo religioso che soffre il maggior numero di persecuzioni a motivo della propria fede”.
Infine gli auguri alla città e alla diocesi per un anno di pace, serenità e prosperità “che non vuol dire – ha sottolineato il vescovo – un anno in cui non ci sarà da impegnarci, da faticare”. Anzi. Resta forte “la preoccupazione di tante famiglie e di tanti lavoratori e imprenditori” davanti alle difficoltà economiche e ad una ripresa non facile, che però “deve essere cercata sempre, senza scoraggiarsi, senza perdere la fiducia in un domani migliore”.

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