12 Gennaio 2016

Infiltrazioni d’acqua e riscaldamenti rotti: ecco le palestre che rendono la vita difficile a chi pratica sport


Problemi di sicurezza, riscaldamenti che funzionano a singhiozzo, acqua calda inesistente negli spogliatoi. Usufruire delle palestre pratesi può rivelarsi, letteralmente, una doccia fredda. Nella palestra dell’Istituto Gramsci Keynes la tribuna è ormai inagibile da tempo, per cui il pubblico esterno delle partite che lì si disputano è costretto a rimanere fuori. Gli interventi di restauro sono stati ultimati, ma mancano i controlli finali e l’emissione dell’autorizzazione che constati la sicurezza del luogo da parte dei Vigili del fuoco. Le tempistiche non sono certe: alle solite lungaggini della burocrazia italiana si somma il passaggio di testimone alla direzione della Provincia, tra le cui competenze la palestra del Keynes rientra, per cui la questione dovrà essere discussa da capo alla conferenza di direzione che si terrà questo mercoledì. Nel frattempo la tribuna rimane inagibile “per questioni di sicurezza”, così fanno sapere dalla Provincia, sicurezza che, a quanto pare, riguarda però solo la tifoseria delle partite e non gli alunni dello stesso Keynes che quella tribuna a dicembre l’hanno praticata in occasione di una festa scolastica. La preside Maria Grazia Tempesti spiega che la scuola è autorizzata ad usufruire della palestra e dei suoi vari luoghi per attività interne scolastiche in quanto in possesso di una certificazione, anch’essa rilasciata dai Vigili del fuoco. La contraddizione è evidente, probabilmente intrinseca alla selva di certificazioni e autorizzazioni che occorrono in queste circostanze. Anche la palestra del Buzzi non se la passa bene: le società sportive che ne usufruiscono per gli allenamenti lamentano infiltrazioni d’acqua che portano il parquet della pavimentazione ad ingrossarsi ciclicamente – questo è l’unico anno in cui il problema non si è presentato, ma sarà anche per l’assenza di rovesci piovosi di una qualche frequenza e importanza. Risultato: la squadra di basket di serie B è stata spesso costretta a sloggiare e a chiedere  alle altre squadre della società, tra le quali, per fortuna, c’è molta collaborazione, di condividere i loro spazi per gli allenamenti. Sempre nella palestra del Buzzi, vengono, poi, spesso a mancare sia il riscaldamento che l’acqua calda negli spogliatoi. “Tutto a posto” risponde ancora la Provincia, che spiega le docce fredde con problemi di organizzazione (le società sportive spesso non comunicherebbero gli orari degli allenamenti, e le caldaie verrebbero spente prima) o di vecchiaia delle stesse caldaie, che spesso vanno in blocco. La Provincia non ha però i soldi per acquistarne di nuove. Rischiano di tornare a casa coi geloni anche gli studenti delle scuole Ciliani e gli sportivi delle società che utilizzano la palestra di via Taro, inaugurata lo scorso ottobre: niente riscaldamento. Dal comune fanno sapere che si dovrebbero fare dei lavori alle tubazioni e occorrerebbe un fermo di tutte le attività per mesi, per cui si spera di cominciare verso aprile-maggio, ovvero a fine anno scolastico, ad occuparsi dell’impianto di riscaldamento. Sarebbe invece in via di risoluzione un altro problema che affligge la stessa palestra di via Taro, l’assenza di prese elettriche in tutto il plesso, che entro massimo quindici giorni, sostiene il comune, verranno infine collocate. Pavimenti ingrossati a causa dell’acqua che entra dentro la palestra anche nel Palazzetto San Paolo, un problema che affligge l’impianto ormai da anni.

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