24 Gennaio 2016

Quando lo sport abbatte le barriere. Per i ragazzi in carrozzina c’è “Pallamano a ruota libera”


Divertimento, integrazione, sport e disabilità. Quattro termini uniti grazie ad una storia di impegno e solidarietà, che nei mesi scorsi ha portato alla nascita del progetto «Pallamano a ruota libera», per iniziativa del Gruppo di genitori dei bambini con diversi tipi di disabilità in cura presso il Centro Socio Sanitario Roberto Giovannini. Tutto è nato dalla conoscenza dell’Associazione Sportiva Diversamente Abili Superteam Libertas di Perugia, che da qualche anno ha messo a punto una modalità per giocare a pallamano in carrozzina. I genitori del gruppo del Giovannini hanno subito pensato di non lasciarsi sfuggire questa opportunità, chiedendo alla Asd Pallamano Prato di dare vita ad un progetto sportivo di integrazione per bambini e ragazzi con disabilità, sul modello di quello di Perugia. Nel marzo 2015 sono inziati, in via del tutto sperimentale, i primissimi allenamenti, a cadenza settimanale, di quella che in futuro potrebbe diventare una vera e propia squadra di pallamano, attualmente formata da dieci bambini con disabilità di tipo diverso. Regola imprescindibile: tutti giocano in carrozzina.

Il progetto «Pallamano a ruota libera» è stato reso possibile grazie alla presenza di due fisioterapiste volontarie del Giovannini e di due allenatori dell’Asd Pallamano Prato, oltre al sostegno del reparto Neuopsichiatria infantile dell’Azienda Sanitaria di Prato e del Comitato Paraolimpico.
«Un ringraziamento speciale – afferma Santino Sidoti, uno dei genitori dei bambini della squadra – va ai Gruppi di Preghiera di Padre Pio, e in particolar modo al Gruppo di preghiera che fa capo alla Chiesa di Santa Maria delle Grazie presso l’ex Convento dei Cappuccini, guidato da Anna Maria De Rosa, che ha sostenuto da subito e senza esitazioni il nostro progetto. Mi sembra – prosegue Sidoti – un gesto di solidarietà molto significativo: non si tratta solo di un contributo economico, ma di costante preghiera e accompagnamento spirituale, attraverso cui il Gruppo sostiene il nostro progetto e l’impegno di tutte le persone coinvolte, primi fra tutti i nostri ragazzi».


Oggi il progetto è sostenuto anche da Fondazione Ami e da Decathlon. I dieci bambini della squadra si allenano il sabato pomeriggio alle 15,15 presso la palestra della scuola media Curzio Malaparte, in via Baldanzi 18.
«Quello che vogliamo creare – spiega Santino Sidoti – è un luogo in cui divertirsi, fare sport e crescere insieme. Vorrei sottolineare che il nostro progetto è aperto a tutti i bambini dai sette anni in su, anche normodotati. La sfida che lanciamo è quella di affrontare l’attività ludico-sportiva da una prospettiva diversa: tutti, senza eccezioni, giocano in carrozzina seguendo le regole della pallamano. La nostra filosofia – prosegue Sidoti – è proprio quella di abbattere le barriere architettoniche ed utilizzare gli ausili come punto di incontro per divertirsi insieme. Chiunque sia interessato al progetto non esiti a venire a trovarci».

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Massimo ciardi
Massimo ciardi
8 anni fa

Molto bene ho gia sentito parlare di questo nuovo sport forzaa e stato fatto anche a torino