26 Gennaio 2016

Ronde a Chinatown, l’associazione Città del cervo bianco dice no: “meglio le telecamere”


Ronde o vigilanza privata che siano, sono un “clamoroso errore”. A dirlo non è solo il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, ma anche un esponente della comunità cinese, Stefano Jiang, dell’associazione Città del Cervo Bianco (quella, per capirsi, che a dicembre organizzò la pulizia nelle strade di Chinatown e un paio di settimane fa il sit in per chiedere la sicurezza dentro e fuori la comunità orientale). “Noi siamo in disaccordo con la proposta di pagare una vigilanza privata, avanzata da alcune associazioni cinesi, per difendere la nostra comunità dai continui scippi e rapine”, spiega Jiang. “Ingaggiare vigilanza privata significa dire che le forze dell’ordine sono incapaci, senza contare che non oso pensare come diventerebbe questa zona, come un campo di battaglia”. Secondo Jiang, di fronte e forze dell’ordine “che comunque sono sempre mancanti, come dimostrano le continue richieste di rinforzi da parte della Questura”, occorre “puntare sulla tecnologia: telecamere nei punti sensibili e qualcuno a monitorarle: questo sarebbe un investimento ragionevole e meno dispendioso”.
Le parole di Jiang, che arrivano alla vigilia di una nuova riunione tra le associazioni cinesi per decidere il da farsi, riecheggiano quelle pronunciate ieri dal sindaco, a margine di un convegno a Firenze.

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