Stop a nuovi minimarket dal Comune, Milone e Silli: “Sui kebab Biffoni ci ha dato di razzista”. La risposta del sindaco: “Sono casi diversi”

L’opposizione va all’attacco sul nuovo regolamento del commercio, che prevede il divieto di apertura di nuovi minimarket etnici nella zona compresa tra via Tintori, Canto alle Tre Gore, via Santa Margherita, via Pier Cironi e via San Giorgio. Gli ex assessori Aldo Milone (Prato Libera e sicura) e Giorgio Silli (Forza Italia), si dicono d’accordo con il provvedimento e lo definiscono di centrodestra, assimilandolo al divieto di apertura di nuovi kebab adottato nella scorsa legislatura dalla giunta Cenni.
“Mi verrebbe voglia di fare un plauso per questo provvedimento che la sinistra potrebbe definire tranquillamente di destra e razzista” commenta Aldo Milone, che ricorda come Matteo Biffoni, allora consigliere comunale, definì razzista il regolamento varato dalla giunta Cenni” e definisce il Pd “un partito che di sinistra ha conservato ben poco e, pur di detenere il potere, snatura completamente il suo DNA”.
“Ci fu una sollevazione di massa per la nostra delibera – continua Milone – con una manifestazione compatta di tutta la sinistra di fronte al kebab di Farid in via S.Trinita. Adesso sono proprio curioso di vedere cosa faranno quei radicali chic della sinistra pratese quando verrà adottata la delibera che vieterà l’apertura di minimarket etnici. Per ora noto solo un silenzio assordante. Aspetto con ansia questo provvedimento in consiglio comunale per guardare in viso tutto il gruppo consiliare del Pd e ascoltare le motivazioni del loro voto favorevole”.

Sulla stessa linea Giorgio Silli: “La giunta vieta le aperture di nuovi market etnici. Bene. Sono d’accordo e ringrazio il sindaco. Vi ricordate però quello che dissero di noi quando vietammo l’apertura di nuovo kebab ? L’aggettivo più morbido fu ‘fascisti’. Aspetto dunque che qualche pagliaccio organizzi una manifestazione davanti al market etnico tristemente famoso, come fecero con la giunta precedente”.

Il sindaco Matteo Biffoni risponde che il divieto di apertura di nuovi minimarket è ben diverso da quello “anti-kebab” previsto dall’articolo 26 del Regolamento sul commercio approvato nel 2012 dalla giunta Cenni. “La differenza è sostanziale: Cenni disciplinava l’insediamento delle attività in tutto il centro storico appellandosi a questioni di decoro urbano e vietava attività artigianali di cottura alimenti, quali kebab e similari, diverse da quelle tradizionali salvo quelle esercitate in forma accessoria. Era quindi un’improbabile decisione legata a una malintesa forma di decoro. Il regolamento sul commercio che stiamo mettendo a punto ora, invece, vieta l’apertura di nuovi minimarket in una zona specifica del centro dove da anni si verificano problemi di sicurezza, perché con il vecchio regolamento mancava lo strumento per farlo. Si vieta l’apertura di minimarket non stranieri, ma anche italiani, con l’unica eccezione per la vendita di prodotti tipici locali e regionali, come la Bozza di Prato piuttosto che i biscotti, in un’ottica di riqualificazione dell’area e di un innalzamento dell’offerta commerciale. Mi pare evidente che qualcuno ha la memoria corta oppure non capisce certe differenze sostanziali”.

Biffoni ribadisce la volontà di intervenire nell’area del Serraglio, via Magnolfi, via Santa Margheria con tutti i mezzi possibili: “Per troppi anni si è chiuso gli occhi su una situazione in continuo peggioramento e l’opposizione, che oggi chiacchiera tanto, non ha mai avuto il coraggio di fare un’ordinanza di chiusura di lungo termine in una zona delicata come questa. Noi mettiamo in campo investimenti, provvedimenti amministrativi e supporto alle forze dell’ordine con l’intervento della Municipale perché insisteremo fino al raggiungimento dei risultati. Inoltre sosteniamo le attività dei residenti e dei commercianti che con spirito propositivo contribuiscono con i loro progetti a far vivere la zona”.