2 Febbraio 2016

Spaccio, parlano i commercianti: “Situazione annosa, speriamo che le Iene smuovano qualcosa”. E invitano i pratesi a non abbandonare il centro


A loro, i commercianti della zona intorno alla stazione del Serraglio, tra via Magnolfi piazza Lippi e via dei Tintori, il servizio delle Iene sullo spaccio di droga non ha raccontato niente di nuovo. Anzi. “Da anni in questa zona è sempre la stessa storia – sottolinea Caridad Castillo che con Sabina Ieva gestisce il parrucchiere Blanc e Noir – Le clienti non vengono qui perché hanno paura. Noi si sapeva che aprendo in centro un po’ di degrado ci sarebbe stato, perché comunque c’è in tutti i centri storici. Però qui è proprio scandaloso, alla luce del sole”.
A sentirli parlare molti di loro sono ben più informati sullo stato delle cose, tanto che conoscono ormai vecchi e nuovi volti di spacciatori e tossicodipendenti e hanno imparato a memoria gli orari dei pendolari del consumo. Secondo diversi di loro, “da quando è stato fatto il servizio, a settembre, la situazione è addirittura peggiorata”. Ma nonostante questo non si arrendono: “Cerchiamo di resistere perché, senza di noi, e senza i pratesi in centro, qui la situazione potrebbe diventare ancora peggiore”.
Le cornici Ovattoni in via Magnolfi hanno aperto in estate, per sfuggire all’isolamento che si era creato poco lontano, in via Santa Margherita. “Qui, almeno, non siamo soli”, ripetono, e invitano i pratesi a non abbandonare il centro: sarebbe davvero l’inizio della fine e le cose potrebbero mettersi addirittura peggio.
Con questa consapevolezza, però, a maggior ragione adesso chiedono sostegno. Soprattutto dalle autorità competenti. Insomma, se le Iene non hanno svelato ai pratesi nulla di nuovo, la speranza è che, dopo un servizio andato in onda sotto gli occhi di milioni di telespettatori, si riesca a dare una svolta definitiva a una situazione annosa. Magari coinvolgendo anche le autorità a livello nazionale. “Mi hanno telefonato diversi amici da varie parti d’Italia – dice Enrico Buti di Audibel – che mi chiedono come facciamo a vivere in questa situazione. Spero che il messaggio arrivi in alto, a chi può fare qualcosa per risolvere questa situazione”.
Alcuni commercianti, che vivono questa situazione da anni, parlano dello spaccio mostrato dalle Iene come punta di un iceberg, governato da una organizzazione malavitosa. E invocano, a livello nazionale, leggi ad hoc che aiutino le forze dell’ordine a debellare il fenomeno.
Lu. Pe.
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pisolo
pisolo
8 anni fa

Ma come fanno le iene a smuovere qualcosa, quando la tv è una delle prime responsabili del degrado etico su cui trovano un terreno favorevole per proliferare, la sessualita’ senza impegno che è alla base del sesso a pagamento e la tossicodipendenza che è il surrogato di una realta’ promessa da certe fiction televisive e da certi programmi pubblicitari? Questa gente viene a fare audience su questi problemi quando alla base degli stessi c’è una cultura che la tv con i suoi programmi ha creato? Abbiano perlomeno l’onesta’ di non scandalizzarsi!

FERNANDA ACCIAI
FERNANDA ACCIAI
8 anni fa

Resistiamo,amo la mia citta’ , ma anche per noi associazione e’ difficile fra un rubamento e l’altro, stare in BOTTEGA. E’ UNA AVVENTURA CHE CONDIVIDO PER 3 GIORNI ALLA SETTIMANA CON I RAGAZZI DEL ” gruppo nendi “, ORGOGLIOSA MA FINO A QUANDO………?