Quasi 1100 studenti, in linea con gli scorsi anni, dei quali circa 200 fuori sede e un utile di quasi 600mila euro provenienti dalle attività dei laboratori di ricerca: il Pin di Prato apre il nuovo anno accademico con buoni numeri e molte speranze per il futuro. Dopo l’apertura della mensa, la speranza è quella di risolvere il problema degli alloggi per i fuori sede. E in ponte c’è anche un’espansione territoriale, che porterà il polo pratese ad essere la struttura formativa di riferimento di un’area che va da Montemurlo ad Empoli. “In particolare – spiega Fioravanti – il Comune di Montemurlo ci ha incaricato di fare un atto di pianificazione sul suo territorio, che si sta espandendo da un punto di vista produttivo, e instaureremo un rapporto di collaborazione con Calenzano, in cui c’è un altro polo universitario. Importante anche la sinergia che vogliamo instaurare nell’empolese”.
Questa mattina l’inaugurazione ufficiale del nuovo anno, con la partecipazione, tra gli altri, del sindaco Biffoni, del vescovo Agostinelli e del Prefetto Simonetti. Dopo la presentazione del presidente Fioravanti la prolusione di Ennio Carnevale, sui primi passi dell’Università a Prato e, infine, una breve performance – che ha coinvolto anche il sindaco Biffoni, Fioravanti e il rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei – a opera della Compagnia Binario di Scambio, che fa riferimento ai corsi di laurea Progeas e Scienze dello Spettacolo, due delle cinque attività, suddivise in quattro scuole, che costituiscono il polo universitario pratese. Una realtà solida, che proprio secondo il rettore non può più essere definita un decentramento dell’Università di Firenze. “Sicuramente il polo più virtuoso – ha detto – tra le sedi decentrate della nostra Università. Questa è la localizzazione dell’Ateneo a Prato, con cui c’è una sinergia forte”.
