9 Marzo 2016

Concordati e fallimenti in aumento. Confartigianato: “Artigiani, non mollate”


La crisi economica degli ultimi anni ha generato un aumento dei casi di ricorso a concordati da parte delle aziende artigiane del territorio e quello dei fallimenti veri e propri. A dirlo sono i dati del portale dei fallimenti di Prato, che mostrano i numeri dei casi di fallimento e di concordato anno per anno, dal 2005 al 2016. In molti casi, infatti, all’interno di rapporti lavorativi tra aziende, non vengono rispettati i termini di pagamento stabiliti dalle direttive europee vigenti, che prevedono un limite massimo di 60 giorni.
A ciò si aggiunge il fatto che spesso gli imprenditori delle aziende debitrici non mettono a disposizione il loro patrimonio reale, riducendo così la capacità di soddisfare i creditori.
Sembra, però, che negli ultimi anni, specialmente nelle aziende della filera produttiva del tessile, si stia registrando un’inversione di tendenza.
“Si nota nelle imprese – afferma Moreno Vignolini, Vicepresidente di Confartigianato Imprese Prato – la volontà di andare verso una nuova eticità dei rapporti e a far sì che i termini di pagamento siano onorati nei tempi e nei modi concordati”.
Andrea Lastrucci, titolare di un’impresa edile associata a Confartigianato, racconta la propria storia, partendo dai crediti sviluppati nei confronti di aziende appaltatrici fino ad arrivare al sostegno ricevuto dall’associazione, in termini camerali, legali e tecnici.
“Siamo arrivati tre mesi fa ad accorgerci – spiega Andrea Lastrucci – di avere numerose fatture da riscuotere: si parla di cifre cospicue. Ci siamo spaventati, soprattutto perchè le procedure di concordato o fallimento arrivano all’improvviso”.
Buone notizie arrivano per le piccole imprese artigiane: la categoria degli artigiani, infatti, è legalmente privilegiata in caso di concordato con aziende con cui si ha un rapporto lavorativo. In più, se si ha la documentazione relativa alle tipologie di lavoro svolte in regola, non si ha niente da temere.
“Vorrei dire a tutti gli artigiani di non mollare. Devono essere consapevoli che se la loro piccola impresa chiude a risentirne sarà l’intera filiera produttiva” conclude Lastrucci.

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