7 Marzo 2016

Giuseppe Gori nuovo presidente di Confcooperative Toscana Nord: la fusione con Lega Coop e Agci tra i punti del suo programma


Giuseppe Gori, presidente della Cap di Prato, è stato eletto presidente di Confcooperative Toscana Nord, la nuova organizzazione nata dalla fusione delle unioni provinciali di Confcooperative di Firenze, Prato, Pistoia, Massa Carrara e Arezzo. Ad oggi la realtà di Confcooperative Toscana Nord è rappresentata da 564 cooperative iscritte (499 a ruolo) con prevalenza nel settore sociale (175) e del lavoro (101), con una significativa presenza nell’agricoltura (35); è presente nell’abitazione (55), nonostante la grande crisi degli ultimi anni, nel settore culturale e turistico (44), nel sanitario (14), nel consumo (12), ed infine nelle mutue (2) e nella pesca (1). Le 564 cooperative iscritte, il cui volume d’affari supera i 700 milioni di Euro, contano circa 12.000 soci e 35.000 addetti. A questi si sommano 15 BCC, numero destinato a ridursi significativamente per le diverse fusioni in corso, con oltre 140 sportelli e 5 miliardi di impieghi.

I punti salienti del programma tracciato da Gori saranno favorire lo sviluppo integrato delle Cooperative sul territorio quali imprese capaci di dare prospettiva di occupazione, e lavorare con i vari enti locali, soprattutto con la Città Metropolitana sviluppando proposte e progetti condivisi con le altre associazioni.
Un altro importante obiettivo che si pone Gori con il suo nuovo mandato è quello di favorire un più ampio progetto di fusione con Lega Coop e Agci che permetta la creazione di una nuova ed unica associazione della Cooperazione, attenta e capace di rispondere alle nuove sfide ed alle nuove domande che arrivano dai territori e dai cittadini.

Quello che Confcooperative Toscana Nord si auspica è di diventare un’associazione interprovinciale e quindi di favorire aggregazioni tali da poter partecipare alle gare sui servizi contrastando gli obiettivi di grossi gruppi nazionali e internazionali che, pur non conoscendo la realtà dei territori locali, cercano tramite gare d’appalto di ottenere la gestione di servizi riducendo il ruolo delle Cooperative a semplici esecutori di attività in subappalto e quindi snaturando il ruolo e i valori delle imprese Cooperative e i rapporti con i territori , limitandone nel contempo la capacità di sviluppo.

“Il futuro si presenta molto impegnativo e pieno di difficoltà considerato che i segnali di ripresa economica sono abbastanza tenui e limitati, ma vogliamo lavorare perché il movimento cooperativo sia protagonista e promotore di legalità nella vita, nella società, nei comportamenti sul mercato, nelle relazioni sul territorio, nella capacità di costituire una rete – conclude Gori -. Dobbiamo essere convinti più che mai che la Cooperazione ha la forza per essere il motore del cambiamento, dell’innovazione, deve essere portatrice di idee e sviluppare progetti, deve abbandonare l’idea di stare a rimorchio, o peggio ancora, di accettare il “subappalto” quale sistema di sviluppo”.

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