9 Marzo 2016

Operaio schiacciato nel macchinario, il pm chiede il processo per omicidio colposo anche per chi ha costruito l’impianto


Chiesto il rinvio a giudizio per la morte di Marco Bertocci, l’operaio di 52 anni vittima di un infortunio sul lavoro nel giugno 2013. L’uomo rimase schiacciato all’interno di una macchina punzonatrice nella ditta metalmeccanica A.B.C. Srl di via Galcianese. Quasi tre anni dopo, nel corso dell’udienza preliminare, tuttora in corso, il pubblico ministero Lorenzo Gestri ha chiesto che siano processati per omicidio colposo il datore di lavoro della vittima, ma anche i titolari della ditta costruttrice e il tecnico installatore della macchina nel quale l’operaio rimase intrappolato.
Secondo l’accusa, che si è avvalsa di una consulenza tecnica sull’impianto oggetto dell’infortunio, agli indagati si può contestare il concorso di cause indipendenti, la stessa fattispecie giuridica che ha portato alla condanna dei fratelli Pellegrini nel processo per il rogo alla Teresa Moda.
In pratica agli indagati, ciascuno per le proprie competenze, vengono contestate singole condotte (è infatti esclusa la cooperazione colposa) che hanno portato alla morte di Bertocci. Una “catena” che partirebbe dai costruttori dell’impianto, un macchinario composto di centro di punzonatura e sistema di carico secondo l’accusa non rispondente ai requisiti di sicurezza previsti dalla legge.
In particolare vengono ritenute insufficienti le misure atte ad eliminare il rischio di schiacciamento tra il piano di lavoro della cesoia e il carro mobile di trascinamento della lamiera, la dinamica che ha condotto alla morte di Bertocci.

Il tecnico incaricato dell’installazione e della manutenzione dell’impianto è accusato di aver apportato modifiche sostanziali rispetto alla configurazione originale del macchinario nel momento in cui si è reso necessario trasferire l’impianto nella nuova sede della ditta. In quella circostanza il quadro esterno di comando della macchina sarebbe stato posizionato in un punto non idoneo, e inoltre non sarebbe stato rimontato un pannello di segregazione, nella zona di passaggio tra il magazzino lamiere e l’area di lavoro per la punzonatura.

Al datore di lavoro, infine, quale figura di garanzia, vengono contestate le omesse misure di sicurezza e di formazione in materia di infortuni sul lavoro. L’imprenditore è accusato anche di non aver disposto un controllo dell’impianto dopo il montaggio nella sede di via Galcianese, al fine di individuare eventuali fattori di pericolo.

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments