Pesanti avances di un profugo nei confronti di una operatrice. Il Santa Rita: “episodio grave ma gonfiato dalla stampa”

Il fatto risale al mese di agosto ma è stato riportato all’attenzione della cronaca questa mattina dalla Nazione, sia in parte locale che in quella nazionale. Secondo il quotidiano ci sarebbe stato un episodio di violenza sessuale nella ex scuola di Santa Caterina, dove il Santa Rita accoglie una settantina di profughi. Un uomo, di nazionalità nigeriana, avrebbe usato violenza contro una volontaria. Secca la smentita del Santa Rita, “non c’è stato alcun stupro – dice il presidente Roberto Macrì – si tratta certamente di un brutto e grave episodio ma le cose sono andate diversamente”.

Nei confronti di una giovane operatrice, e non di una volontaria, ci sarebbero state delle pesanti avances da parte del nigeriano che avrebbe tentato di baciare la ragazza. Questa si è sottratta ma è rimasta, naturalmente, in stato di shock. Venuti a conoscenza del fatto i vertici del Santa Rita hanno subito segnalato la cosa alla Prefettura, l’ente preposto a coordinare l’arrivo e la gestione dei profughi sul territorio, e questa ha prontamente revocato le misure di accoglienza del profugo. L’operatrice invece ha sporto denuncia alla polizia nei confronti dell’uomo e da lì è nata l’indagine portata a conoscenza della Procura di Prato. La Nazione riporta che il sostituto procuratore Egidio Celano avrebbe richiesto la carcerazione per il profugo ma questa sarebbe stata negata dal gip.

“Ci spiace rilevare come questo episodio sia stato artatamente gonfiato – afferma il presidente Macrì – finendo per mettere in cattiva luce un lavoro che da alcuni mesi portiamo avanti con grande attenzione, anche con ottimi risultati devo dire. Travisando quanto è accaduto – conclude – si dà una lettura dei fatti diversa da quella che è la realtà, con il rischio di creare intorno a noi un clima ostile che certamente non favorisce il nostro servizio, che, vorrei ricordare, è fatto nell’interesse di tutti e su precisa richiesta delle istituzioni”.