29 Aprile 2016

Concorso di idee per la rinascita del Prato City: gli architetti disegnano il nuovo volto della piazza


Una grande piazza con funzioni nuove, aggregative, ludiche e culturali. E poi parapetti e scala esterna rivisitati e sullo sfondo, il tema dei nastri in movimento. Lo spazio interno al palazzo Prato City rinasce per iniziativa di un privato. E lo fa ispirandosi alla soluzione progettuale firmata dagli architetti Paolo Mattiolo e Massimo Guglielmotto di Torino.

Il piano è stato scelto tra i 18 presentati nell’ambito del concorso nazionale di idee promosso dalla società pratese Patrimonio Immobiliare, proprietaria dell’intera struttura di via Valentini che fino agli anni ’80 ospitava la fabbrica di cenci “Befani”: una sfida ambiziosa che si è avvalsa della collaborazione con l’Ordine provinciale degli Architetti e il patrocino di Banca Ifigest.

Il costo complessivo dell’opera di ristrutturazione si aggira attorno ai trecentomila euro.

“Il concorso è nato sulla scia di una voglia condivisa di rinnovarsi, migliorare questo contenitore dalle mille potenzialità e dare un volto nuovo a un immobile che può ospitare nuove attività oltre a quella strettamente direzionali. Per questo – spiega Massimo Dente della società Patrimonio Immobiliare – abbiamo deciso di aprire la competizione a professionisti che possano portare il loro prezioso contributo”.

Corposa la classifica stilata dalla commissione giudicatrice. Cinquemila euro andranno al vincitore del bando, mentre altri premi in denaro saranno assegnati ad altri tre classificati, oltre a due menzioni speciali di merito.

I progetti partecipanti – realizzati da singoli o gruppi di architetti – saranno inoltre al centro di una mostra espositiva, allestita sempre nei locali del Prato City. Il taglio del nastro è previsto per il 24 maggio alle 17.30. Le porte che resteranno aperte fino al 7 giugno.

“Nel nuovo piano regolatore – rimarca l’assessore all’Urbanistica Valerio Barberis – una premialità potrebbe essere individuata proprio per gli interventi privati che prevedono anche forme concorsuali come questo. Incendivi volumetrici, ad esempio, o per la parte relativa agli oneri”.

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