16 Maggio 2016

Export +4,9%, nelle aziende pratesi c’è ottimismo. Ma non per tutti arriva la ripresa


Un export che cresce del 4,9% e un 2015 che si chiude in positivo per le imprese del territorio pratese, anche se con performance inferiori alle attese. E’ il quadro che emerge nel rapporto predisposto dall’ufficio studi della Camera di Commercio di Prato, in occasione della giornata dell’economia. Dalla fotografia emergono anche un mercato del lavoro che stenta a decollare, condizioni di accesso al credito ancora difficili, ma, d’altra parte, una domanda in ripresa e, complessivamente, un clima di ottimismo.
“Un quadro molto interessante, con luci e ombre ma soprattutto con possibilità e prospettive per quanti vogliono impegnarsi in una attività e seguire la vocazione tipica del territorio, quella dell’imprenditoria”, ha commentato il presidente della Camera di Commercio, Luca Giusti. “Questo evidenzia un clima generale di relativa fiducia, supportato dai risultati: c’è bisogno di prodotti di alta qualità, con innovazione non soltanto nel prodotto ma anche nella sua presentazione. Avanzano settori nuovi, come agricoltura e turismo: complessivamente l’economia provinciale si merita un voto 7”.
Export positivo, dunque, anche se i dati sulla produzione regalano un quadro diverso a seconda dei settori. La meccanica e l’abbigliamento segnano rispettivamente un +5,6 e +5,5%, ma il tessile si ferma a un -0,1%: se a trainare sono la produzione di tessuti (+2,7%) e le altre industrie tessili (+3,9%), rallentano il comparto le manifatture filati (-2,5%) e le rifinizioni (-3,2%). L’umore degli imprenditori resta comunque positivo, anche grazie alla forte ripresa dell’export nell’area UE, che cresce del 7,5%.
Il 2015 registra una crescita “zero” del saldo delle imprese del territorio, che si fermano a 28.975. Un risultato influenzato anche dall’arresto delle confezioni, ferme a saldo 0% tra chiusure e nuove aperture per la prima volta ormai da anni. Il territorio manifesta tuttavia una grande vitalità soprattutto in settori non considerati tradizionali per il tessuto pratese: l’agricoltura cresce del 5%, i servizi turistici del 3.6%. A trainare, i giovani e l’imprenditoria femminile.
Un capitolo a parte merita il credito. Gli impieghi destinati al comparto produttivo sul territorio sono ancora negativi (-3,3%), un dato influenzato anche dall’elevata rischiosità delle operazioni. A fine anno le sofferenze bancarie imputabili alle imprese hanno raggiunto la soglia record di 1,334 miliardi di euro, con una crescita del 3,2%. Una situazione trainata dalle difficoltà del settore delle costruzioni, che ha visto crescere le sofferenze bancarie del 18,4%.
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