25 Giugno 2016

Assegnati a Prato 35 profughi. Il sistema regge ma il Prefetto avverte i Comuni: “servono nuovi posti”


Occorrono nuovi spazi per l’accoglienza dei profughi, l’emergenza sbarchi non è finita e il territorio pratese deve essere pronto per eventuali arrivi di massa. Nella mattinata di oggi, sabato 25 giugno, è stata convocata in Prefettura l’unità di crisi alla quale erano presenti i rappresentanti delle amministrazioni comunali, le forze dell’ordine e gli enti gestori dell’accoglienza.

Il prefetto Maria Laura Simonetti è stata chiara: “Dovete impegnarvi a trovare nuove soluzioni per i richiedenti asilo, il territorio ancora non è pronto per dare una risposta adeguata se dovessero esserci numeri alti in arrivo”. Il riferimento è a quanto successo nel mese di maggio quando furono annunciati 70 nuovi arrivi tutti in una volta (alla fine furono una trentina quelli effettivi). Quello che chiede il Prefetto è un “polmone” che possa assorbire un invio massiccio di persone. Nessun accenno è stato fatto ad una tendopoli, una possibilità che non è stata presa in considerazione dai presenti.

Intanto nel corso della riunione è stata ufficializzata la nuova ripartizione territoriale dopo i nuovi sbarchi sulle coste della Sicilia. In Italia stanno per arrivare 10mila migranti, di questi sono 36 quelli assegnati alla provincia di Prato. Già questo fine settimana dovrebbero giungere sul nostro territorio dieci richiedenti asilo. “Per questo tipo di numeri non ci sono problemi, il sistema è pronto e già entro la fine di luglio ci saranno nuove soluzioni”, afferma il vice sindaco Simone Faggi, presente all’incontro di questa mattina. “Abbiamo voluto ribadire la nostra contrarietà a una ipotesi con tende – sottolinea il vice sindaco – stamani abbiamo fatto nuove verifiche della situazione e abbiamo visto di essere in grado di trovare coperture per queste nuove presenze. Inoltre i comuni hanno osservato che gli arrivi non possono prescindere dal contesto in cui si inseriscono e che devono essere condivisi”.

Infine Faggi è tornato a far presente che, “se vogliamo continuare sulla strada dell’accoglienza diffusa sui territori, tutti i 70 comuni toscani che ancora non hanno fatto la loro parte devono partecipare all’accoglienza. La Regione faccia pressione su prefetti e amministrazioni comunali affinché adempiano, anche tramite provvedimenti coattivi”.

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments