21 Giugno 2016

BpVi, nuove perquisizioni della Finanza nella sede di Vicenza. E a Prato arrivano altre denunce in Procura


Nuova perquisizione nella sede centrale della BpVi a Vicenza. La guardia di Finanza, su mandato della Procura berica, ha acquisito alcuni documenti relativi ai finanziamenti concessi ad imprenditori e agli stessi ex amministratori della Banca nel periodo tra il 2012 e il marzo 2015. Tra i fidi più ingenti concessi, finiti sotto la lente degli investigatori, quelli al gruppo che fa capo all’imprenditore romano Alfio Marchini (candidato a sindaco di Roma), e ai gruppi Fusillo e Degennaro. 

Non vi sono tuttavia, al momento, nuovi indagati. Si tratta infatti di un’attività conseguente all’inchiesta avviata dalla Procura di Vicenza nel settembre scorso, per aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza, che vede indagati l’ex presidente Gianni Zonin e altri cinque ex manager della Banca.
Il filone principale dell’inchiesta si riferisce al periodo 2012-2014 e riguarda l’acquisto di azioni della banca tramite finanziamenti, per 975 milioni di euro, erogati agli azionisti dallo stesso istituto di credito, in violazione delle norme del diritto bancario. La banca avrebbe dunque finanziato una parte consistente del suo stesso capitale azionario, superando i limiti consentiti.

Altro filone dell’inchiesta, emerso con l’ispezione della Banca centrale europea, è la compilazione spregiudicata dei profili di rischio dei clienti che venivano invitati ad acquistare le azioni della Banca, divenute negli ultimi mesi carta straccia. Secondo i rilievi della Bce ben 58 mila profili di rischio di azionisti non risultano conformi alle normative Mifid: in pratica si sopravvalutavano le conoscenze in ambito finanziario di persone comuni, che non venivano informate dei rischi connessi all’operazione.
Un modo di agire che potrebbe portare a pesanti sanzioni da parte della Consob, ma anche ad ipotesi di reato quali la truffa. Su questo campo anche la Procura di Prato, che procede per l’ipotesi di estorsione a carico di 16 dipendenti della Banca, sta compiendo le dovute verifiche. Nelle ultime settimane hanno presentato denuncia una decina di azionisti che hanno perso i loro risparmi.

Intanto, in una nota, la Popolare di Vicenza interviene a proposito delle perquisizioni di stamani per sottolineare che dirigenti e funzionari della Banca hanno collaborato con la Guardia di Finanza.
“La Banca è la prima ad essere interessata a fare chiarezza sul passato”- ha detto l’amministratore delegato Francesco Iorio, il quale nel confermare la propria piena fiducia nell’operato della Magistratura, ha ribadito “il proprio impegno incondizionato a ristabilire quel clima di rinnovata trasparenza e fiducia necessario per proseguire nel rilancio della Banca, a beneficio dei suoi clienti, azionisti, dipendenti e dei territori in cui la Banca opera”.

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