22 Luglio 2016

A Prato l’artigiano è tecnologico: la nostra provincia prima in Italia per aziende che operano nell’ambito di “Internet delle cose”


Artigianato e tecnologia a Prato vanno a braccetto. La nostra provincia è infatti la capitale delle imprese artigiane 4.0 nei settori interessati dallo sviluppo dello IoT – (Intenet of Things), caratterizzata cioè da prodotti capaci di scambiare in modo autonomo informazioni con gli oggetti circostanti, modificando le proprie prestazioni in relazione ai dati scambiati – quali manifatturiero, il trasporto e la logistica, l’autoriparazione e l’impiantistica interessata dallo sviluppo della domotica.
A dirlo è una recente ricerca dell’Ufficio Studi di Confartigianato nazionale che registra nella provincia pratese ben 7221 aziende artigiane che rientrano in questo ambito e indicandola al primo posto in Italia per incidenza percentuale di addetti: ben 21525 con un’incidenza dell’86% sul totale degli addetti e superiore al dato della Toscana (79,1%) che pure ottiene il primato a livello regionale. Anche riconoscendo questo valore del territorio, Valeria Neri, da pochi giorni confermata alla presidenza del settore Ict per Confartigianato Toscana, si è vista confermare nella giornata di ieri anche come membro del Direttivo nazionale di Confartigianato Ict. “La nostra è una categoria molto giovane, nata appena due anni fa a livello nazionale – spiega Neri – E’ stata quindi offerta piena fiducia al Direttivo che l’aveva creata dandogli modo di proseguire il suo lavoro. Due le priorità del nostro programma: ampliare la rappresentanza della nostra categoria dove ancora non esiste e, attraverso Confartigianato, mettere a disposizione delle aziende di tutti i settori le nostre competenze per stimolare e sostenere una sempre più marcata digitalizzazione al fine di creare quella Manifattura 4.0 che rappresenta il futuro nemmeno troppo lontano delle nostre imprese”.
Il contributo delle tecnologie Ict infatti appare estremamente incisivo sul rilancio e lo sviluppo delle imprese nei vari settori: dallo studio Confartigianato emerge in modo chiaro che le aziende digitalizzate con fatturato in crescita sono più di quelle non digitali, hanno inoltre maggior propensione all’export e al cambiamento. Ma soprattutto alzano il profilo della domanda di capitale umano: nelle imprese dove vengono utilizzate le tecnologie digitali c’è infatti una maggior presenza di risorse umane con competenze tecnologiche di medio-alto livello.
“La presenza forte a Prato di aziende che utilizzano tecnologie Ict è un segnale molto positivo di come le imprese del distretto oggi sopravvissute alla crisi siano orientate verso il futuro, e conferma di come le tecnologie digitali siano un fattore abilitante per la ripresa – dice Valeria Neri – Una cultura che intendiamo diffondere sempre più in modo trasversale. A questo scopo stiamo progettando un importante evento che si svolgerà a Prato nel prossimo mese di novembre per mettere in contatto le imprese Ict con quelle degli altri settori per iniziare a costruire un percorso comune utile al rilancio del nostro tessuto produttivo.”

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