1 Luglio 2016

Scontri Osmannoro, Renzo Berti: “I controlli sono necessari ma da soli non bastano, serve il dialogo” VIDEO


“I nostri controlli continuano. Questi episodi danno il senso di una necessità opposta: quella di insistere e di andare avanti. Ed è quello che faremo”. Renzo Berti è a capo della task force voluta dalla Regione per ispezionare le aziende cinesi a Prato, Firenze, Pistoia ed Empoli. Dopo i fatti accaduti mercoledì all’Osmannoro, dove c’è stata una rivolta della comunità cinese durante un blitz condotto dalla squadra interforze, Berti conferma la bontà e la necessità di questo tipo di interventi.

“La scintilla è scattata nel momento in cui i nostri tecnici non erano presenti – afferma Berti – ma ha riguardato i rapporti tra forze dell’ordine e imprenditori, uno in particolare si è risentito aspramente e poi dalle parole è passato ad altro e ne è nata una colluttazione. È un episodio gravissimo che ha determinato l’aggregazione di centinaia di cittadini cinesi che si sono ritrovati davanti a questo capannone alveare, dove si trovano 50 aziende. Questa situazione ha espresso un risentimento le cui radici sono complesse. Sarebbe un errore pensare che la situazione sia strettamente legata ai controlli. Sono altre le matrici del disagio e vanno cercate nei singoli territori”.

“Concluderemo questa fase straordinaria nel 2017 per farla diventare ordinaria”, afferma l’ex sindaco di Pistoia, soddisfatto per i risultati raggiunti: “in 21 mesi, dal 2 settembre 2014 al 31 maggio di quest’anno, abbiamo controllato 5826 aziende su 7700, oltre il 75% del totale sono state visitate. Di queste il 64% non è risultato in regola, a Prato la situazione è peggiore, con il 75% delle aziende dove abbiamo riscontrato irregolarità”. Ma c’è un dato positivo sottolineato da Berti, che riguarda gli adempimenti richiesti per essere in regola e il pagamento delle sanzioni comminate dagli ispettori al termine dei controlli. “Nel 2014, quando abbiamo cominciato – aggiunge Berti – le imprese che hanno sanato le irregolarità erano il 15,9%, quest’anno sono il 50%. Si tratta di un trend in netto miglioramento”.

Ma i controlli da soli non bastano. “Solo con il dialogo può scattare una molla positiva, gli adempimenti e i pagamenti di sanzione dimostrano una volontà nuova, quella di voler rimanere sul territorio, tocca a noi far capire che se vogliono farlo sono i benvenuti, a condizione che si rispettino le regole”.

 

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A.D.
A.D.
7 anni fa

Mi auguro che sia così….a condizione che rispettino le regole.Alcuni anni fa c’erano controlli negli stabilimenti artigiani,qualcuno si è anche suicidato,ma non c’è stata nessuna rivolta sociale e poche parole di dialogo da parte delle autorità,questi sono trattati meglio.