2 Agosto 2016

Doppia operazione antidroga della polizia, arrestati tre pusher e sequestrati oltre 18 kg di stupefacenti


Tre pusher marocchini arrestati in flagranza di reato e un ingente quantitativo di droga sequestrato. È il risultato di due operazioni antidroga effettuate dalla squadra mobile della polizia di Prato nella giornata di ieri, lunedì primo agosto.

 

Il primo intervento ha permesso agli agenti di mettere le manette a due spacciatori di lungo corso originari del Marocco, di 40 e 42 anni, e di sequestrare oltre 18 chilogrammi di hashish. L’operazione è scaturita da una attività investigativa svolta dalla polizia in via Pacchiani. Grazie a controlli e appostamenti effettuati in zona, gli agenti della squadra mobile hanno seguito gli atteggiamenti sospetti posti in essere dai due nordafricani, che andavano e venivano in modo frequente da un appartamento ufficialmente disabitato in via Pacchiani. Uno dei due uomini è stato riconosciuto dalla polizia come un noto pregiudicato su cui gravava una segnalazione di rintraccio perché destinatario di un ordine di carcerazione. Doveva scontare 11 mesi di carcere per ricettazione. Si tratta di un clandestino con precedenti che risalgono addirittura al 1994.
Dopo aver messo sotto osservazione la strada, gli agenti, attorno alle 21 di ieri, hanno bloccato i due magrebini mentre uscivano dall’appartamento portando con sé una borsa cerata di grosse dimensioni e uno zainetto di colore rosa e nero. L’immediata perquisizione ha permesso di rinvenire e sequestrare un ingente quantitativo di hashish: 9 kg, suddiviso in varie confezioni, dentro la borsa; mentre nello zainetto i chili di stupefacente erano oltre 8, divisi in 85 tavolette rigide. Accompagnati in Questura, i due sono stati arrestati in flagranza di reato e nei confronti del quarantenne si è proceduto all’esecuzione del provvedimento di cattura emesso dalla Corte di Appello di Genova.

 

La seconda operazione ha portato all’arresto di uno spacciatore, sempre di nazionalità marocchina, nella zona di via Protche, a ridosso del centro storico. Da tempo gli investigatori erano sulle sue tracce perché avevano scoperto che il marocchino, un uomo molto alto e di corporatura robusta, aveva avviato una attività di spaccio di cocaina nella zona di piazza del Mercato Nuovo. 

Alle 15,30 di ieri, lunedì primo agosto, gli agenti hanno iniziato a seguire i movimenti del sospettato. L’attesa è stata premiata, perché ad un certo punto un’auto, guidata da una donna italiana, si è avvicinata allo spacciatore fermo in via Protche. L’uomo è entrato nella macchina scambiando qualcosa con la persona a bordo, poi è uscito e si è allontanato velocemente dal veicolo. A quel punto sono entrati in azione i poliziotti. Una prima pattuglia ha rintracciato la donna nei pressi di Ponte Petrino. La macchina è stata perquisita e dopo un iniziale smarrimento, la fermata ha ammesso l’acquisto di tre involucri di cocaina dal peso complessivo di 1,91 grammi. La donna inoltre ha ammesso di rifornirsi dallo spacciatore marocchino con una certa frequenza, pagando 50 euro a dose. Una seconda pattuglia ha raggiunto il marocchino ed è riuscito ad arrestarlo nonostante il tentativo di divincolarsi da parte dello spacciatore. Portato in Questura, è stato identificato per un trentenne clandestino con molteplici precedenti di polizia per reati connessi allo spaccio e alla resistenza a pubblico ufficiale. L’arrestato sarà processato per direttissima nella giornata di oggi.

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Mariotempe
Mariotempe
7 anni fa

Che ne facciamo di questi individui? Ansioso di sapere saluto

Enrico
Enrico
7 anni fa

cioè dal 94 è clandestino e con numerosi precedenti ed è ancora “libero”?
veramente allucinante!!!!

A.D.
A.D.
7 anni fa

Espulsione diretta di questi individui!Noo!Al massimo un foglio di via….che serve poi per spacciare in un altra via della città.

Asfaltorovente
Asfaltorovente
7 anni fa

Speriamo sia uno di quelli che spacciano nei pressi della cabina telefonica in Via Strozzi angolo Via Bini.
Li ormai i magrebini salgano addirittura in macchina dei clienti per vendere la roba.
Non ci credo che non ci via verso ripulire quel posto e ridare un po di tranquillità a chi ci abita.
Magrebini che cambiano biciclette un giorno si e l’altro pure.
Basterebbe mandare un fotografo a fotografarle e il giorno dopo queste biciclette, avrebbero ritrovato il vero proprietario.
Ma forse non è così che deve funzionare in questa città.