15 Ottobre 2016

È tempo di Grand Opening: il Centro Pecci apre le porte alla città. Il sindaco Biffoni: “Consideratelo casa vostra” FOTO e VIDEO


Ci siamo. Il nuovo Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato riapre domenica 16 ottobre 2016 con l’inaugurazione della mostra La fine del mondo curata dal direttore Fabio Cavallucci. Domani il taglio del nastro alle ore 11 poi apertura al pubblico con ingresso libero fino alle ore 23.

Tv Prato seguirà in diretta l’evento, in studio con il direttore Gianni Rossi e Giancarlo Gisonni e in collegamento dal Pecci con le giornaliste Giulia Ghizzani e Lucia Pecorario.

Da lunedì 17 ottobre il Centro inizierà secondo il nuovo orario di visita: dal martedì alla domenica, dalle 11 alle 23. (lunedì chiuso, eccetto il 17 ottobre).

 

Unica istituzione pubblica dedicata all’arte contemporanea in Italia, e tra le poche in Europa, il Centro Pecci si vuole porre come punto di riferimento con vocazione nazionale e internazionale per la sperimentazione dei molteplici linguaggi artistici contemporanei.
Il Centro riapre così dopo sei anni lavori e tre di chiusura per i lavori di completamento dell’avveniristico ampliamento a forma di navicella spaziale ideata dall’architetto Maurice Nio e la riqualificazione dell’edificio originario firmato da Italo Gamberini.

Nella conferenza stampa di presentazione del grand opening, il sindaco Matteo Biffoni ha rivolto un appello ai pratesi affinchè raccolgano la sfida rappresentata dal nuovo Pecci e anche grazie alle aperture serali e ai tanti eventi che vi avranno luogo, vivano il Centro come un luogo quotidiano di incontro, dibattito e scambio culturale.

Anche la presidente della Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana Irene Sanesi ha chiesto ai pratesi di credere nel nuovo museo. “Trecento persone hanno già aderito alla campagna per diventarne soci, ancor prima che questa riapertura facesse conoscere a tutti le possibilità dei nuovi spazi”.

La fine del mondo. “Il titolo nasce dalla considerazione che ciò che abbiamo conosciuto finora è obsoleto – dice il direttore e curatore Cavallucci -, la mostra non vuol essere dunque la rappresentazione di un futuro catastrofico imminente, ma insieme presa di coscienza della condizione di incertezza in cui versa il nostro mondo e riflessione sugli scenari che ci circondano”.

 

 

Attraverso le opere di oltre 50 artisti internazionali e con un allestimento che si estenderà sull’intera superficie espositiva del museo di oltre 3mila metri quadrati, la mostra si configura come una specie di esercizio della distanza che spinge a vedere il nostro presente da lontano. All’ingresso del Centro i visitatori saranno accolti dalla installazione dell’artista svizzero Thomas Hirschhorn, con Break Through, uno sfondamento da cui cadono i cascami di un’altra dimensione. Sarà la sensazione di vedersi proiettati a qualche migliaio di anni luce di distanza, in modo da vedere il nostro mondo come un reperto fossile lontano. Il percorso prosegue con le opere di artisti come Jimmie Durham, Carlos Garaicoa, i cinesi Qiu Zhijie e Cai Guo-Qiang. Poi ci sono i giovani emergenti Henrique Oliveira e lo svizzero Julian Charriere. Non mancheranno lavori di maestri indiscussi come Pablo Picasso, Marcel Duchamp e Umberto Boccioni. Ma numerosissimi saranno gli interventi di giovani artisti ancora poco conosciuti provenienti da aree geografiche in cui sono presenti forti contrasti e conflitti, come l’Europa dell’est, il nord Africa, il medio Oriente e il sud America.
Il pubblico attraverserà i vari ambienti sperimentando diverse sensazioni: dal distacco dal nostro mondo, alla malinconia per qualcosa che avevamo ma che abbiamo perduto, fino a riconoscere un barlume di futuro, comunque già oggi presente, anche se non ce ne accorgiamo.
Oltre agli artisti ci saranno interventi di altre personalità di vario genere, eclettiche e visionarie, come la cantante Bjork e l’architetto Didier Fiuza Faustino, il drammaturgo Pippo Delbono e il musicista elettronico Joakim.

 

 

Il catalogo. Pubblicato in italiano e in inglese, il volume raccoglie più di 300 immagini a colori e testi monografici con approfondimento degli artisti presenti alla mostra. Completa il volume ina raccolta di saggi e testi critici inediti.
La mostra inaugurale sarà accompagnata da una serie di conferenze e dibattiti che ne svilupperanno i temi.

 

 

Ricordiamo il programma di domani, domenica 16 ottobre:
domenica 16 ottobre 2016
h.11.00 Inaugurazione ufficiale del Centro Pecci
h.11.00 – 23.00 Apertura gratuita al pubblico di museo e mostra La fine del mondo
h. 16.30 Presentazione del libro e della mostra di Maurice Nio SupraSensitivity in Architecture [Ingresso libero – fino ad esaurimento posti]
h.16.30 Film | Storm Children: Book One – I figli dell’uragano [Ingresso libero – fino ad esaurimento posti]
h.18.00 – Conferenza su La fine del mondo di Marc Augé [Ingresso libero – fino ad esaurimento posti]
h.19.00 Film | Storm Children: Book One – I figli dell’uragano [Ingresso libero – fino ad esaurimento posti]
h. 21.00 Terza trasmissione verticale – Performance di Dewey Dell e Massimo Pupillo [Ingresso libero – fino ad esaurimento posti]
h. 21.30 Film | Storm Children: Book One – I figli dell’uragano [Ingresso libero – fino ad esaurimento posti]
(Ogni dieci minuti servizio bus gratuito FS PRATO CENTRALE > FS PORTA AL SERRAGLIO > EX LUCCHESI > TU35 > ICASTIC > CENTRO PECCI).

 

 

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Rudy
Rudy
7 anni fa

Si vede che San salvi è chiuso