Parco Urbano e barriere architettoniche: il Pd fa proprie le idee dei Giovani Democratici


Un progetto che mira a ridisegnare la città, sia nel centro che nelle periferie: è il programma di riqualificazione urbana dei Giovani Democratici di Prato, approvato la settimana scorsa dalla direzione provinciale del Partito Democratico. Il Pd, in pratica, ha fatto proprie le proposte dei giovani, trasformandole in un documento che, con i tempi della politica, potrebbe trasferirsi in consiglio comunale e cominciare a dare vita alla Prato del domani. Nel programma sono elencati con ordine i punti principali che i Giovani Democratici vorrebbero vedere trasformati in città di qui al 2030. Si va dalle grandi opere, come il Parco Urbano o gli interventi riguardanti le nuove porte di accesso al centro storico e il Macrolotto zero, alle opere che fanno meno clamore, ma rendono vivibile una città, che la migliorano “tramite i moltissimi piccoli interventi chirurgici messi a sistema”, come recita il documento.

Per quanto riguarda il Parco Urbano, i Giovani Democratici propongono un dialogo fattivo con il sistema universitario pratese: si pensa alla nascita di una biblioteca universitaria con spazi per lo studio e alloggi per gli studenti, compresi quelli stranieri legati a realtà come la Monash University e la New Haven. Residenze universitarie miranti ad accogliere sia gli uni che gli altri potrebbero aumentare scambi culturali proficui per entrambe le parti. “Anche il progetto, realizzato, della mensa universitaria – riferisce Francesco Bellandi, responsabile Sviluppo dei Gd di Prato – è partito originariamente dal nostro gruppo giovani e si poneva tra gli obiettivi quello di accorciare le distanze tra studenti stranieri e studenti pratesi, essendo la mensa aperta a entrambi”.

Un altro punto su cui il documento insiste è, naturalmente, il centro storico. Per liberare piazza Mercatale dalla pesantezza del traffico, la proposta è quella di chiuderla da un lato e renderla così pedonale, come accade nel periodo della kermesse “Settembre, Prato è spettacolo”, delineando uno spazio di decoro e collettività. In questa prospettiva, i parcheggi dentro le mura sarebbero eliminati o marginalizzati o destinati ad uso esclusivo dei residenti. “Ci rendiamo conto che, per come stanno ora le cose, chiudere un senso di marcia della piazza andrebbe a svantaggio degli esercizi commerciali esistenti in quella zona – commenta Marco Biagioni, segretario provinciale dei Gd -. Il programma guarda ad una città che ha sviluppato delle alternative intorno a piazza Mercatale e mi riferisco ad una riqualificazione culturale di piazza del Serraglio e di piazza del Mercato Nuovo”. Un’idea per smaltire il traffico dei veicoli potrebbe anche essere quella di far circolare dei bus navetta nel weekend tra i “luoghi caldi” della movida pratese: il primo esperimento in questo senso, prima del totale naufragio del progetto che adesso dovrebbe fare i conti con risorse ancora più risicate, risale al 2010.

C’è poi la questione Macrolotto Zero, per il quale i Giovani Democratici stanno lavorando ad una coordinazione tra associazioni cinesi ed italiane del territorio – ne sono state contattate fino ad oggi una cinquantina – in vista di politiche di integrazione intrecciate a progetti di urbanistica. Il Macrolotto potrebbe diventare un nuovo polo culturale in cui svolgere attività di scambio come corsi di lingua italiana per cinesi e viceversa.

“Il documento che abbiamo redatto è di indirizzo, esplica una visione della città che può sembrare in alcuni punti utopistica ma che la politica ha il dovere di pensare – continua Bellandi dei Gd – ‘Urbanistica’ non vuol dire solo pareggiare le buche per la strada, ma anche immaginare il futuro di Prato. Una questione per la quale ci batteremo immediatamente è quella dell’accessibilità della città, che manca ancora di percorsi per non vedenti, semafori sonori e logge rialzate e accessibili alle fermate dell’autobus”.

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