San Michele, dopo 45 anni vince il rione giallo. Palio dei Ciuchi viene annullato e ripetuto il giorno dopo FOTO VIDEO


Il rione giallo dopo 45 anni vince il San Michele. La contrada del leone, a secco di vittorie dal 1971, si è aggiudicata ieri l’ambito trofeo per le sfilate del teatro di strada. La contrada gialla ha stupito la giuria con una rilettura della leggenda del masso del diavolo di Pietramarina, definita dai giurati “Piacevolmente sorprendente. Un turbinio di emozioni si susseguono. La storia è interessante, ci si affeziona al personaggio e le musiche sono eccellenti”. Il rione vincitore ha totalizzato 58 punti, secondo il Verde con 41 punti, seguito dal Bianco a quota 37 e dal Celeste, che ha chiuso la gara con 29 punti. Ad
aggiudicarsi invece il palio dei ciuchi è stato il rione Bianco.

Oltre 6000 le persone che hanno assistito quest’anno alla doppia sfida del teatro in strada e del Palio dei ciuchi del San Michele, che ha portato in piazza per quattro volte – quest’anno è stata aggiunta in corsa una data ulteriore alle canoniche tre –, nonostante le minacce del maltempo, la creatività e la passione dei quattro rioni del paese: Bianco, Verde, Giallo e Celeste.

Quindici, cinque per ogni serata valida per la gara, i giurati che hanno emesso la loro valutazione sulle quattro sfilate, assegnando un punteggio ad ognuna. Professionisti dello spettacolo, i loro nomi sono rimasti segreti fino ad oggi. Giovedì 29 settembre la giuria era composta dal regista Andrea Berti, la costumista Ilaria Matteoni, l’attore Lorenzo Bonaccorsi, l’insegnate di recitazione Martina Macelloni, il fotografo Federico Perticone. Domenica 2 ottobre a valutare le sfilate c’erano invece l’insegnate di danza Annalisa Del Dotto, il giornalista Marco Baldocchi, il regista Paolo Sechi, l’architetto Elena Mechetti, l’organizzatrice di eventi Elena Cosimini. Per l’ultima gara, quella di sabato 8 ottobre, il giudizio è spettato all’insegnate di recitazione Michela Innocenti, al regista William J. Hernandez, alla costumista Giada Agresti, al regista Tiziano Rovai e al fotografo Michele Rossetti.

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