Per la serie panchine girevoli, il Prato è pronto per il debutto del terzo allenatore stagionale, Francesco Monaco che in settimana ha sostituito Roberto Malotti al quale è stata fatale la pesante sconfitta di Livorno. Un altro allenatore sulla panchina di un Prato, sempre ultimo in classifica e più che altro alla ricerca di una vera identità. Per il nuovo tecnico laniero subito un test da dentro o fuori: domani al Lungobisenzio arriva, inizio ore 18,30 il Pontedera, per un derby dei poveri, i pisani sono avanti due punti al Prato in graduatoria, davvero importante per cercare di evitare l’ultimo posto della classifica.
Per quanto riguarda la formazione anti Pontedera, preso atto delle assenze di Martinelli e Cavagna squalificati e di Beduschi infortunato, e con Romano ai box per problemi muscolari, il nuovo Prato targato Monaco dovrebbe schierarsi con il modulo 4-2-3-1. Queste le prime indicazioni emerse dai primi allenamenti e dalla partitella di metà settimana. Ipotesi di formazione:
In porta Iuliano; difesa con Catacchini e Tomi esterni e la coppia formata da Antonini e Danese nel ruolo di centrali. A centrocampo Carcuro e Checchin in fase di interdizione, più avanti Malotti, Tavano, Di Molfetta a sostegno dell’unica punta Moncini.
Partita tutta da vivere tra due squadre in crisi di risultati che cercheranno di ritrovare punti e morale: nel Pontedera occhio all’ex bomber del Valdinievole Montecatini Santini e a tutta una squadra che vuole difendere la panchina del tecnico Indiani che pare a forte rischio in caso di sconfitta. Insomma il Lungobisenzio quest’anno sembra veramente teatro di una nuova fitcion calcistica dal titolo “panchine girevoli”, dopo Acori e Malotti anche per Indiani potrebbe potrebbe essere fatale. Triste destino degli allenatori
Se giochiamo per un pareggio perdiamo. Se giochiamo per vincere invece, perdiamo ancora prima. Cambiando l’ordine dei fattori il risultato non cambia. Cmq vada, ora e sempre Forza Biancazzurri !
La classifica del Prato é la sintesi di una serie di errori divenuti fatali. L’organico ritenuto idoneo ma in realtà immaturo mentalmente per la categoria, la scelta dei maturi che in teoria dovrebbero far crescere la squadra sono cotti già di per se da divenire qualitativamente insignificanti, i cambi di allenatori troppo repentini e, gli ultimi due, inadeguati a fronte di una classifica terrificante, infine uno staff da dilettanti allo sbaraglio che pur con buone intenzioni, ha prodotto un risultato negativo storico per questa società. Attendiamo sereni il prossimo anno da dilettanti per ricominciare un nuovo e lieto futuro. Forza Prato sempre!