18 Novembre 2016

Sovvenire, domenica 20 novembre la giornata di sensibilizzazione per il sostegno ai sacerdoti


Questa domenica 20 novembre si celebra in tutte le diocesi d’Italia la giornata di sensibilizzazione per il sostegno del clero, ovvero la campagna delle offerte liberali nei confronti dei preti. Secondo quanto stabilito dal concordato tra Chiesa e Stato lo stipendio dei sacerdoti dovrebbe essere garantito da queste offerte, ma in realtà non è così.

 

Nella nostra diocesi i sacerdoti da sostenere, tra parroci e collaboratori parrocchiali, sono 120, ma le offerte non bastano: coprono solo il 2% del totale. Un trend negativo, che negli ultimi anni si rafforza, è quello delle offerte deducibili per il sostegno ai sacerdoti da parte dei pratesi. Il nuovo report della Conferenza Episcopale Italiana, che riporta i dati relativi all’anno 2015, mostra che nella diocesi di Prato sono stati raccolti 33.677 euro (corrispondenti a 593 offerte). A confrontare tale dato con quello relativo al 2014, appare evidente che il calo percentuale è pari al 13,7%. L’invito da parte del Sovvenire è di rendersi conto dell’importanza di questi strumenti di sussistenza, gli unici per sostenere i sacerdoti nelle loro attività. «Non si deve pensare – dice Andrea Rosati, incaricato diocesano al Sovvenire – che un sacerdote guadagni molto. Per un prete appena ordinato lo stipendio mensile si aggira intorno agli 800 euro, mentre per un vescovo il compenso è di circa 1350 euro. Si tratta di cifre basse. Un errore da evitare e in cui i fedeli spesso incorrono – prosegue l’incaricato diocesano al sovvenire – è quello di generalizzare. Purtroppo si è sentito parlare di scandali, tra cui lo sfruttamento indebito di fondi, e questo induce ad avere sospetti sulle donazioni. I fedeli devono invece sapere che le loro offerte vengono gestite dalla Cei e destinate soltanto al sostentamento dei sacerdoti italiani. Giusto per citare un esempio – conclude Rosati – se un vescovo italiano diventa cardinale riceverà lo stipendio dal Vaticano, ma non prenderà più i 1350 euro mensili previsti dalla Cei per i vescovi: gli introiti non vanno a sommarsi». Rosati tende anche a ribadire l’importanza di inviare le offerte al Sovvenire per ridistribuire il totale delle offerte raccolte a livello italiano tra tutti i sacerdoti ed evitare che i preti con comunità parrocchiali meno numerose o meno presenti rimangano privi di sostentamento.

 
Contribuire è semplice e può essere fatto in molti modi. In tutte le chiese, solitamente all’ingresso, ci sono i contenitori con i bollettini postali premarcati per i versamenti (c/c postale è 57803009 intestato all’Istituto centrale sostentamento del clero Erogazioni liberali via Aurelia 796 – 00165 Roma). Oppure si può fare un bonifico a Intesa San Paolo, iban IT 33 A 03069 03206 100000011384, oppure a Banca Etica IT 15 V 05018 03200 000000161011. Si può pagare anche con carta di credito. «Se qualcuno non volesse andare alla posta o in banca può lasciare il proprio contributo in sacrestia», informa Rosati, «qui l’incaricato parrocchiale al Sovvenire o lo stesso parroco rilasceranno una ricevuta provvisoria della donazione, poi non appena sarà effettivamente versata nell’apposito fondo, al donatore sarà consegnata l’attestazione idonea dell’offerta in modo da poter dedurre fiscalmente quanto è stato dato». Questo perché, lo ricordiamo, le offerte per i sacerdoti sono tutte deducibili dalla dichiarazione dei redditi.

 

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments