19 Dicembre 2016

Sanità, la Cgil lancia l’allarme: “A rischio di licenziamento 10 operatori impiegati nella RSA Narnali


“La trasformazione della RSA di Narnali in hospice e struttura per le cure intermedie continua a produrre i propri nefasti effetti. Oltre ai 46 posti di RSA per anziani in meno sul territorio si prevedono 10 esuberi dalla Cooperativa MI.SE. Decisamente dei pessimi auguri di Buon Natale.” L’incontro tra organizzazioni sindacali e Società della Salute, avvenuto il 19 dicembre, non ha convinto Andrea Carli della FP CGIL di Prato che rimarca le difficoltà che, secondo il sindacato, investiranno almeno 10 operatori socio sanitari e 6 infermieri della Agenzia Interinale Orienta: “Un ben servito dato ai lavoratori che erano entrati in servizio a seguito dell’esclusione dei precedenti per l’inchiesta sui maltrattamenti agli anziani. Una certificazione della scarsa attenzione dedicata dalla Società della Salute ai destini di chi si è adoperato per portare la normalità nella RSA Narnali.” Esuberi in vista? Secondo il sindacalista della CGIL la scelta della Cooperativa non potrà che andare in quella direzione. “Il consulente del lavoro della Cooperativa MI.SE ha già preso contatto con noi e ha palesato la difficoltà di ricollocazione di almeno una decina di lavoratori. Lo stesso ha ipotizzato un licenziamento collettivo che non ci sorprende ma ci indigna. Anche perché a questi 10 esuberi si devono sommare 6 mancati rinnovi di lavoratori a tempo determinato.” I lavoratori della Cooperativa MI.SE, 30 in tutto, sono entrati in servizio a Narnali nel luglio del 2015 e hanno prestato servizio fino al 30 novembre. “In 30 hanno risollevato le sorti di una struttura e 10 di loro, in cambio, hanno ottenuto il foglio di via non appena l’ASL Toscana Centro ha valutato di dover cambiare la destinazione d’uso della struttura. Per altro nell’imminenza di un Natale che si preannuncerà oltremodo triste.” Il Segretario Generale della FP CGIL di Prato Sandro Malucchi non lesina critiche alla direzione: “Non si capisce quale sia il piano dell’ASL Toscana Centro per quanto riguarda i servizi sanitari territoriali. L’impressione è che si stiano improvvisando le politiche sanitarie territoriali. Probabilmente ciò è frutto dell’inconcludenza rispetto alla decisione – quando assunta e quando ritrattata – sulla costruzione di un ulteriore padiglione con 50 nuovi posti letto all’Ospedale Santo Stefano. Che la Regione Toscana si decida a sciogliere definitivamente il nodo dell’allargamento dell’Ospedale perché da quel progetto può discendere la modalità con cui garantire l’offerta di salute su tutta la zona pratese”.

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments