9 Febbraio 2017

Sedicenne picchiata per anni e segregata dal padre aguzzino: l’uomo arrestato assieme alla matrigna


Picchiata con un bastone, chiusa in uno sgabuzzino al buio per intere giornate, costretta a stare inginocchiata per ore e a lavare la casa dove il padre aguzzino svolgeva l’attività abusiva di parrucchiere. La vittima dei gravissimi maltrattamenti in famiglia è una sedicenne cinese, che chiameremo Claudia (nome di fantasia), iscritta alle scuole medie Mazzoni. La ragazza, dopo anni di violenze e con una mano fratturata a seguito delle percosse subite la sera precedente, è scoppiata in lacrime l’antivigilia di Natale, alla festa scolastica, terrorizzata dall’idea di dover tornare a casa ed essere nuovamente punita perchè non aveva risposto al telefono al babbo. Da quel momento sono scattate le indagini della squadra mobile che hanno portato all’arresto dell’uomo, 39 anni, per maltrattamenti, lesioni gravissime e sequestro di persona e all’applicazione dei domiciliari per la convivente (per il solo reato di maltrattamenti), con cui la ragazzina viveva a Prato assieme ai fratellastri. Se questi ultimi venivano trattati bene, Claudia, affidata al padre dopo la separazione dei genitori, era umiliata e offesa quotidianamente: costretta a mangiare da sola e perfino a dormire fuori casa, privata del cibo, dalla matrigna quando il genitore è tornato per un periodo in Cina e lei aveva soltanto 14 anni. In quella circostanza aveva chiesto ospitalità e vitto presso un internet point e da alcuni vicini, che però non volevano che la cosa si sapesse in giro perchè temevano reazioni violente da parte dell’uomo.

La ragazzina confidava le violenze subite alla madre, che vive in Cina con l’altra figlia a lei assegnata dal Tribunale cinese dopo la separazione dei coniugi. Claudia inviava le foto dei lividi e dei segni delle percosse subite alla madre e poi cancellava le immagini per paura di essere punita dall’orco, che non voleva si sentisse con l’ex moglie. Agli inquirenti non risulta purtroppo che quest’ultima abbia denunciato le violenze subite dalla figlia.

Quando la sedicenne è stata portata in ospedale dagli insegnanti delle Mazzoni, lo scorso 23 dicembre, sono intervenuti gli agenti della mobile che hanno protetto la ragazzina evitando qualsiasi contatto con l’aguzzino. Così, dopo essere stata operata per la frattura al braccio, la sedicenne è stata accudita dai professori (che si sono alternati per starle accanto in ospedale, anche nel giorno di Natale) e difesa dagli agenti, intervenuti al Santo Stefano per due volte ad allontanare il babbo che pretendeva di vedere la figlia. Claudia è stata poi sentita nel corso di un’audizione protetta con una psicologa e ha raccontato che il suo calvario era iniziato già in Cina, dove era stata picchiata dal padre e dal nonno.
I maltrattamenti erano diventati poi il suo incubo quotidiano dal 2015, quando il padre si è trasferito a Prato con la convivente, madre di altri due bambini di 11 e 7 anni. Claudia parla poco l’italiano e a scuola era una ragazzina triste e taciturna, al punto che si pensava potesse avere un qualche ritardo mentale; il suo comportamento era invece il riflesso dei gravi traumi subiti. Adesso il personale della squadra mobile ha ottenuto l’affidamento della ragazza ai servizi sociali, che hanno provveduto a farla accogliere presso una famiglia di un’altra città. Claudia ha espresso il desiderio di tornare in Cina a vivere assieme alla madre e alla sorella. Per accontentarla, occorre un provvedimento dell’autorità giudiziaria cinese. È il motivo per cui la Questura di Prato, solitamente incline a non divulgare notizie di maltrattamenti e violenze in famiglia (la media è di uno o due nuovi casi a settimana) ha deciso di rendere nota questa triste vicenda.

Dario Zona

 

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments